Europrogettista – Perché è il mestiere del futuro?

È da molti anni che mi occupo di progettazione europea, ed è per questo che posso dire che l’europrogettista è una delle professioni del futuro.

 

Perché dico questo?

Perché è un lavoro smart, che può essere svolto anche da remoto ed in autonomia, perché in un periodo storico come quello che stiamo vivendo continuare a scrivere progetti è possibile.

L’europrogettista è una delle professioni del futuro perché, come vedremo più avanti, mette insieme moltissime competenze. Richiede versatilità, organizzazione, possibilità di confronto. Richiede una mente allentata, una visione più ampia.

Richiede comunicazioni internazionali, viaggi all’estero per confrontarsi con realtà diverse. Tutto ciò è una possibilità di crescita non indifferente per tutti coloro che si cimenteranno in questo mestiere.

Il lavoro di europrogettista non richiede una laurea. Non è necessario un attestato per poter scrivere un progetto. Certo, un attestato conferma che c’è stata una partecipazione ad un corso, ed ha tutto il suo giusto valore, ma non averlo non impedisce a nessuno di scrivere un progetto. Se ti interessa qui puoi trovare un mio parere in merito.

Non serve aver conseguito una laurea specifica, non serve aver conseguito una laurea. Certo, avere delle competenze in ambito giuridico ad esempio può aiutare a saper leggere al meglio alcuni documenti. Avere delle competenze in materia di economia può essere positivo per l’amministrazione del budget e la rendicontazione dei progetti, avere delle conoscenze dal punto di vista delle politiche internazionali può essere d’aiuto per l’organizzazione del progetto…e così via per tanti altri indirizzi universitari che possono dare una marcia in più.

Ma non aver conseguito una laurea, oppure averla conseguita in materie che apparentemente possono non avere nulla a che fare con l’europrogettazione, non è un limite.

Facciamo ora però un passo indietro.

 

stiamo formando la nuova generazione di europrogettisti

Non è mai chiaro quello che l’europrogettista deve fare, e vi assicuro che può fare moltissime cose.

Si parte dallo scouting dei bandi, per passare all’individuazione degli obiettivi, alla scrittura del progetto, al project managment, all’implementazione degli eventi, alla comunicazione e disseminazione dei risultati. E in mezzo a questo c’è tanto altro ancora, come la comunicazione con i partner internazionale o la rendicontazione di tutte le attività di progetto.

C’è chi ama di più la fase di ideazione e scrittura in cui poter mettere nero su bianco tutti quelli che sono i propri desideri per migliorare una situazione specifica; c’è chi invece ama più cimentarsi nel vero e proprio project managment, implementando meeting, organizzando viaggi, prenotazioni di location e quant’altro. C’è chi ama più raccontare e comunicare i progetti che prendono vita.

Ci si può anche specializzare in un settore in particolare se lo si desidera, ma il bravo europrogettista, secondo me, deve saper fare tutto per poter essere autonomo, in modo tale da poter prevenire eventuali rischi ed eventualmente fronteggiarli.

Al giorno d’oggi molte aziende, associazioni, scuole, enti pubblici hanno bisogno di una figura del genere, che sia sempre pronta ad intercettare i bisogni della propria utenza e trasformarle in opportunità.

 

stiamo formando la nuova generazione di europrogettisti

È un mestiere, come molti, che si impara facendolo.

La formazione è fondamentale, ma per renderla davvero fruttuosa è necessario affiancarla ad una pratica costante. Consigliamo sempre di mettersi subito a scrivere un progetto dopo la fine di un corso.

C’è una fase iniziale però che non va mai sottovalutata, anzi due: l’analisi e la lettura del bando e l’analisi del contesto di partenza.

Sembra sempre che la progettazione infatti parta dal momento in cui si apre il formulario. E invece no. Quella è la parte finale. Il progetto dobbiamo prima di tutto averlo in testa. Dobbiamo saperlo spiegare a parole. Dobbiamo essere in grado di saper rispondere a tutte le domande che troveremo scritte sul formulario prima ancora di aprirlo. Solo in quel momento potremo aprire il formulario e cominciare a scrivere il nostro progetto europeo.

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