FONDI EUROPEI: IL PROGRAMMA JUSTICE

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Come sappiamo la Commissione Europea ha vari programmi di finanziamento, differenti per caratteristiche e settore d’azione. Il programma di finanziamento europeo di cui parliamo in questo articolo è il programma Justice. Questo programma ha come obiettivo quello di sviluppare i sistemi giuridici al fine di garantire un’efficiente collaborazione nel settore penale e civile e di migliorare il ricorso agli strumenti giuridici negli stati membri.

I settori di azione del programma Justice sono dunque i seguenti: pubbliche amministrazioni, educazione, formazione continua, giustizia e sicurezza.

Il budget totale che è stato stanziato per questo programma è pari a 378 miliardi di euro.

Chi sono gli enti che possono richiedere i fondi europei provenienti da questo programma?

Le amministrazioni statali, le autorità regionali e locali, le imprese, le PMI, le università, i centri di ricerca, i centri di formazione, le scuole superiori, le associazioni, le camere di commmercio, le ONG, le organizzazioni internazionali.

Quali sono le priorità del programma Justice?

  • Cooperazione giudiziaria in materia civile e penale
  • Formazione giudiziaria
  • Accesso effettivo alla giustizia in Europa, compresi i diritti delle vittime di reato e i diritti procedurali nei procedimenti penali
  • Iniziative di politiche antidroga (cooperazione giudiziaria e aspetti di prevenzione alla criminalità)

 

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Programma europeo dedicato all’ambiente e azioni per il clima, LIFE 2014-2020, aperti i bandi

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Settore di intervento

Pubblicato l’invito a presentare proposte (Call for proposals) per l’anno 2019 del programma europeo Life, che si compone di due sottoprogrammi:
Ambiente prevede tre settori di azione prioritari: Ambiente ed uso efficiente delle risorse; Natura e biodiversità; Governance e informazione in materia ambientale.
Azione per il clima prevede tre settori di azione prioritari: Mitigazione dei cambiamenti climatici; Adattamento ai cambiamenti climatici; Governance e informazione in materia di clima.
Nell’ambito dei due sottoprogrammi le sovvenzioni finanziano diverse categorie di azioni: maggiori info qui.

Soggetti beneficiari I candidati possono rientrare in tre diverse categorie di beneficiari:
1) enti pubblici;
2) aziende private;
3) organizzazioni non a scopo di lucro, comprese le ONG.
Le proposte possono essere presentate da persone giuridiche aventi sede legale nell’Unione europea.
Per predisporre le proprie proposte progettuali i proponenti devono utilizzare i documenti contenuti nei “fascicoli di candidatura” disponibili in formato compresso (.zip). Ogni fascicolo contiene per ciascuna tipologia progettuale e settore prioritario spiegazioni complete e dettagliate per aderire correttamente all’invito: maggiori info qui.
Caratteristiche dei progetti

Anche quest’anno è prevista la metodologia di presentazione a due fasi  per i progetti “tradizionali” del Sottoprogramma Ambiente e “Integrati” del Sottoprogramma Ambiente Azione per il Clima. La descrizione della procedura in due fasi è contenuta nel Programma di Lavoro Pluriennale 2018-2020 e nelle Linee Guida per i Candidati (Guidelines for Applicants) dei candidati dei progetti Ambiente ed uso efficiente delle risorse, Natura e Biodiversità e Governance e Informazione contenute nel Fascicolo di candidatura.
Tutte le categorie dei progetti devono essere di interesse per l’UE e apportare un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi del programma, devono essere tecnicamente e finanziariamente coerenti e devono essere efficienti sotto il profilo dei costi.

Dotazione finanziaria Per le sovvenzioni di azioni dei progetti tradizionali per il 2019 sono a disposizione 224.960.000 Euro (217.000.000 Euro per il Sottoprogramma Ambiente e 57.700.000 Euro per il Sottoprogramma Azione per il Clima). Almeno il 60,5% delle risorse di bilancio dedicate a progetti sostenuti mediante sovvenzioni di azioni nel Sottoprogramma Ambiente sarà destinato a progetti per la conservazione della Natura e della Biodiversità. La dotazione per i Progetti integrati invece è pari a 97 Milioni di Euro per il Sottoprogramma Ambiente e 26 Milioni di Euro per il Sottoprogramma Azione per il Clima
Contributo Non vi è un limite di richiesta di contributo del programma.
Modalità di presentazione e precisazioni  Sono previste scadenze diverse per le azioni del programma, e differenti modalità di invio (maggiori info qui).
Per i progetti “Tradizionali” è necessario creare e sottomettere le proposte utilizzando lo strumento on- line “eProposal” attraverso il portale ECAS.
Per accedere al portale è necessario cliccare su questo link https://webgate.ec.europa.eu/eproposalWeb/
Il programma di lavoro 2018-2020 contiene preziose informazioni per i candidati, così come il sito ufficiale LIFE e il punto di contatto italiano del programma.

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Bando EU: Fondo ACP per l’innovazione

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Bando sul programma ACP – UE di rafforzamento delle capacità di ricerca e innovazione nei paesi ACP, che dà attuazione al Fondo ACP per l’innovazione proponendo un approccio strategico teso a sviluppare le capacità di ricerca e innovazione nei paesi destinatari, aiutandoli a strutturare i loro ecosistemi di innovazione e inducendo il cambiamento a livelli interconnessi: sviluppo delle politiche, trasferimento di conoscenze e capacità degli stakeholder della ricerca e dell’innovazione.

I paesi beneficiari del sostegno sono i Paesi ACP (elencati nell’allegato L).

Il bando è articolato in 6 lotti geografici, che definiscono gli Stati ACP che possono partecipare a un partenariato progettuale.

Fonte

Commissione europea – Sito Web Europa EuropeAid/166663/IH/ACT/Multi del 2/10/2019

Ente Erogatore

11° Fondo europeo di sviluppo

Obiettivo

Contribuire a sbloccare il potenziale di innovazione inclusiva dei paesi ACP e sostenere la loro transizione verso un’economia basata sulla conoscenza, per lo sviluppo sostenibile e la riduzione della povertà, creando un ambiente favorevole e inclusivo per la ricerca e l’innovazione nei paesi destinatari.

Con il termine innovazione inclusiva si fa riferimento agli sviluppi ai quali i gruppi emarginati partecipano e dei quali essi beneficiano. Le tecnologie e i benefici che ne derivano devono essere accessibili e ben adattati, in particolare per l’uso da parte dei più poveri o vulnerabili, e infine devono essere integrati in contesti locali che varieranno in termini economici, politici e culturali.

Azioni

Le proposte devono contribuire a migliorare le capacità di ricerca e innovazione (R&I) degli stakeholder nei Paesi ACP in tutti i settori socio-economici e devono rientrare in una o più delle seguenti priorità:

1. Aumentare l’accesso all’alfabetizzazione digitale, alla conoscenza e all’uso delle tecnologie emergenti;

2. Creare o rafforzare collegamenti efficaci tra lo sviluppo delle competenze in R&I e la domanda del mercato del lavoro;

3. Stabilire o abilitare sinergie nell’ecosistema di ricerca e innovazione, anche con il settore privato; facilitare le condizioni per il trasferimento di tecnologia; promuovere la partecipazione alla R&I;

4. Promuovere la conoscenza locale e indigena e il suo utilizzo in combinazione con sistemi e pratiche di conoscenza formale.

La gran parte della sovvenzione (almeno il 65%) deve essere ri-assegnata dal consorzio assegnatario attraverso il meccanismo del supporto finanziario a terzi. La proposta progettuale deve illustrare il meccanismo che il consorzio prevede di adottare per la selezione dei beneficiari e per la gestione finanziaria di questo sostegno, nonché il meccanismo che sarà utilizzato per il trasferimento ai beneficiari delle competenze, conoscenze ed esperienze relative alle priorità del bando.

Attività possibili (elenco non esaustivo):
1. Creazione di un meccanismo di assegnazione e gestione del supporto finanziario a terzi
– ideazione del processo di selezione e assegnazione;
– controllo finanziario e follow-up;
– fissazione del sistema di monitoraggio e valutazione.

2. Formazione e capacity building, assistenza fra pari e/o mentoring dei terzi beneficiari, in particolare relativamente a:
– Progettazione, attuazione e valutazione di iniziative di ricerca e innovazione di qualità;
– Come soddisfare le esigenze di diversi gruppi target e beneficiari finali;
– Uso di metodi di ricerca, raccolta di prove;
– Redazione di proposte di progetti di ricerca e innovazione e/o domande di sovvenzione;
– Sviluppo di competenze per la gestione dell’innovazione in azienda.

3. Networking, scambi e disseminazione delle migliori pratiche, delle esperienze e dei risultati e relative politiche
– facilitare lo scambio e la disseminazione delle conoscenze, delle pratiche e delle esperienze fra i terzi beneficiari e altri attori rilevanti;
– modellare il messaggio di ricerca/innovazione per un pubblico competente attivo nella politica; selezione delle attività di advocacy e strumenti di comunicazione;
– contribuire all’utilizzo dei risultati/prodotti della ricerca e dell’innovazione da parte dei responsabili politici, dei professionisti e di altri attori pertinenti.

L’ideazione delle azioni progettuali deve tener conto di una serie di principi operativi, che dovrebbero guidare e governare la progettazione nel suo complesso e l’implementazione di azioni e attività. Tali principi sono:

a. Proporre azioni multi-stakeholder e multi-country, nonché approcci partecipativi;
b. Privilegiare l’innovazione sociale e/o approcci di innovazione frugale*;
c. Incoraggiare iniziative dal basso verso l’alto e dimostrare la ownership e che il percorso abbia un impatto realistico;
d. Concentrarsi su risultati misurabili specifici che fanno una differenza concreta nella vita delle popolazioni target.

Elementi trasversali che saranno presi in considerazione nella valutazione del progetto:
a. il ruolo che le ragazze e le donne possono svolgere nella ricerca e nell’innovazione, nonché la loro capacità di beneficiare dell’innovazione inclusiva.
b. mitigazione dei cambiamenti climatici e questioni ambientali.

*con il termine innovazione frugale (frugal) si fa riferimento allo sviluppo di soluzioni a buon mercato, adattabili e accessibili per servire e soddisfare le esigenze delle popolazioni o dei segmenti di mercato meno serviti.

Beneficiari

Persone giuridiche senza fine di lucro con sede in uno dei paesi presenti nell’annex L in possesso di esperienza nella gestione dei fondi di sostegno a ricerca e innovazione. Il proponente deve dimostrare di avere i seguenti requisiti:

  • Aver assegnato e gestito almeno due sovvenzioni di ricerca e innovazione, o altre forme di sostegno finanziario, aventi le seguenti caratteristiche: le sovvenzioni sono state attuate simultaneamente nello lo stesso periodo di riferimento, ogni sovvenzione è stata implementata negli ultimi cinque anni (2014-2018) e ogni sovvenzione è stata implementata in almeno due paesi ACP (tutte le caratteristiche elencate devono essere soddisfatte)
  • avere un fatturato o un bilancio annuo di almeno 1.500.000 EUR per ciascun esercizio finanziario negli ultimi tre anni (2016-2018).

 

Entità Contributo

In generale il contributo comunitario può coprire fino all’85% delle spese ammissibili per un massimo di 4.200.000 euro; non saranno presi in considerazione progetti che richiedano un contributo inferiore a 4.000.000 euro.

Almeno il 65% del contributo deve essere destinato dal beneficiario al supporto finanziario a terzi.

Modalità e procedura

La proposta progettuale deve essere presentata dal proponente in partenariato con due o più co-proponenti. Almeno due dei tre membri del partenariato devono essere stabiliti in 2 diversi Paesi ACP appartenenti allo stesso lotto; il partenariato può essere più ampio, ma in ogni caso il numero dei partecipanti stabiliti negli ACP deve essere sempre superiore a quello dei partecipanti non ACP.

I lotti sono i seguenti:
Lotto 1 – Africa occidentale
Lotto 2 – Africa orientale
Lotto 3 – Africa Centrale
Lotto 4 – Africa meridionale
Lotto 5 – Caraibi
Lotto 6 – Pacifico

La gran parte delle attività progettuali deve svolgersi nei Paesi ACP.

Le proposte progettuali devono essere scritte in inglese o francese e avere una durata prevista massima di 48 mesi.

Il bando segue la procedura di presentazione aperta, che implica la presentazione in un’unica soluzione del concept note e della proposta completa di progetto. La Commissione procederà prima alla valutazione concept note e solo per quelli che passeranno questa prima fase sarà valutata anche la proposta completa di progetto.

Il 23 ottobre dalle 12,30 alle 14 è in programma una conferenza di presentazione del bando. Le registrazioni sono già state chiuse per esaurimento posti, ma la conferenza sarà accessibile in webstreaming (informazioni dettagliate qui)

Scadenza

29/01/2020

Referente

Commissione europea – Cooperazione internazionale e sviluppo EuropeAid

Risorse finanziarie disponibili

50.400.000 euro (8,4 milioni per ogni lotto)

Per ogni lotto saranno finanziati indicativamente 2 progetti (nel caso i progetti presentati in un lotto non siano finanziabili, o la richiesta di sovvenzione non esaurisca i fondi assegnati al lotto, l’importo non assegnato potrà essere riallocato per finanziare progetti in altri lotti).

 

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Europrogettazione: Quanto è importante diventare esperti in fondi europei

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Una frontiera lavorativa in continua espansione si sta rivelando quella legata all’europrogettazione, in cui operano quei professionisti capaci di curare la partecipazione di associazioni, imprese e enti pubblici ai bandi UE per aggiudicarsi i fondi europei e poter realizzare le loro progettualità.

In una fase di forte instabilità economica e di concrete difficoltà di accesso al credito, i fondi europei rappresentano imperdibili occasioni di sviluppo per gli enti (pubblici e privati) . E’ evidente che grazie al contributo economico europeo si possono realizzare progetti innovativi, impossibili  (o difficili) da supportare con forme ordinarie di finanziamento.

Quindi se da un lato non mancano le opportunità e sopratutto i potenziali clienti (cioè gli enti che ambiscono all’ottenimento dei finanziamenti europei) la stessa cosa non si può dire per quanto riguarda i professionisti.

Oggi la professione di Esperto in Fondi Europei (o Europrogettista) necessità di un mix di competenze trasversali che difficilmente si ottengono solo attraverso i canali istituzionali formativi (scuole ed università). Sono davvero pochi quei professionisti che sanno coniugare più competenze e sono in grado di rapportarsi alle “opportunità europee” con metodo, professionalità e serietà.

Molti, ad esempio, si mettono in contatto con la nostra Scuola di Europrogettazione  chiedendoci di collaborare e/o lavorare insieme. Molti di loro hanno alle spalle solo un’attestato di un corso di qualche giorno sui fondi europei. E’ evidente che non può bastare. In questo lavoro, come in altri, oltre alla necessaria formazione teorica deve essere affiancata, necessariamente, un’esperienza pratica e fattuale sul campo.

Da anni, ormai, i nostri corsi di formazione sui Fondi Europei (in aula o online) sono costruiti nel dare il giusto mix tra teoria e pratica, che consenta da un lato di conoscere il meccanismo di funzionamento, le regole e le tecniche ma dall’altro di iniziare a familirizzare con gli strumenti di lavoro (formulari, siti web, schemi, tabelle, etc). Dopo aver appreso le “giuste istruzioni” e le tecniche che noi adoperiamo tutti i giorni, gli studenti sono chiamati a “sporcarsi le mani” fattivamente. Infatti prevediamo la scrittura di un vero e proprio progetto europeo, magari partendo da un tema di loro interesse. In questa fase il nostro tutoraggio è sempre garantito.

L’europrogettazione ha rappresentato, per molti di noi, una straordinaria opportunità di crescita umana, professionale ed economica.

La nostra mission continua ad essere quella di consentire ad altri ragazzi, magari persi nella frustazione generazionale, di trovare la loro strada lavorativa. E’ stato così per noi. E pur essere per ciascuno di loro.

L’Italia è un paese dalle straordinarie idee progettuali. Un paese delle intuzioni, della creatività dove l’aspetto della solidarietà, per fortuna, ricopre un ruolo attivo e predominante.

Mancano le figure professionali in grado di trasformare queste idee in progetti europei finanziabili e vincenti.

Se ti interessa approfondire scopri i nostri corsi di formazione

 

 

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Europrogettazione: quali vantaggi per le associazioni?

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Oggi andiamo a vedere insieme in che modo degli esperti di europrogettazione possano essere fondamentali all’interno di un’associazione. Parliamo di associazioni in quanto la maggior parte dei fondi europei sono destinati agli enti no-profit, dunque le associazioni sono fra gli enti che possono ricevere finanziamenti dalla Commissione Europea.

Vincere un progetto europeo per un’associazione può significare molte cose. La prima è certamente la possibilità di far crescere il proprio staff e di ampliare le sue competenze. Infatti mettersi alla prova nell’organizzazione di eventi internazionali, di comunicazioni con altri paesi della Comunità Europea, è una grande possibilità di crescita sia personale che collettiva per tutte la realtà associativa. Non tutte le associazioni infatti sono abituate ad interfacciarsi con grandi realtà.

Un’altra grande opportunità di crescita si lega infatti a questo. Entrare a far parte di un network più ampio, internazionale, può dare all’associazione in questione una visibilità maggiore. Entrare in un circuito di possibilità e di crescita può far diventare l’associazione anche più organizzata, più precisa nella sua contabilità, nel managent, nella gestione delle risorse umane.

Consideriamo infatti l’internazionalizzazione di un’associazione un punto di forza da tutti i punti di vista. Ci sono a questo punto due possibilità che possono essere prese in considerazione: o formare il proprio staff – o parte di esso – tramite dei corsi di europrogettazione, oppure rivolgersi a dei professionisti del settore. Questa scelta dipende chiaramente dalle situazioni, da quante persone attivamente lavorano all’interno dell’associazione, dalle competenze dello staff, dalle possibilità economica che essa ha.

Noi crediamo che sia fondamentale per ogni associazione avere al suo interno un reparto dedicato esclusivamente alla ricerca di bandi e fondi europei e quindi all’europrogettazione. 

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Europrogettazione: che cos’è l’obiettivo di un progetto europeo?

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Un’altra delle fasi fondamentali del lavoro di europrogettazione è quella che segue la fase dell’analisi dei problemi. Stiamo parlando della ricerca degli obiettivi del progetto. Ovviamente, se è stata fatta una buona analisi dei problemi, sarà semplice individuare gli obiettivi.

Ad esempio se abbiamo riscontrato che il problema del nostro territorio è la presenza della discriminazione nei confronti di una data fascia di persone, l’obiettivo del nostro progetto dovrebbe essere quello di diminuire questa discriminazione in quel settore. Per concretizzare possiamo dunque dire che l’obiettivo generale del nostro progetto europeo può essere la conversione in positivo del problema riscontrato. 

 

Europrogettazione: l'obiettivo di un progetto europeo

 

Perché abbiamo parlato di obiettivo generale? Perché durante la fase di europrogettazione si possono individuare due tipologie di obiettivi: quelli generali e quelli specifici. Non sarà dunque difficile comprendere che gli obiettivi specifici dovranno essere funzionali per il raggiungimento di quello generale.

Ovvero: come raggiungo l’obiettivo generale? Con il raggiungimento degli obiettivi specifici. Come raggiungo gli obiettivi specifici del mio progetto europeo?

Questa fase richiede molta attenzione nel momento della scrittura sul formulario. Ciò perché chiaramente spiegare come e con quali mezzi si ha intenzione di raggiungere un determinato obiettivo, può far comprendere ai valutatori in questione quanto e come noi siamo competenti nel settore da noi scelto, quanto possiamo davvero raggiungere un obiettivo.

Dobbiamo fare molta attenzione a scegliere gli obiettivi del nostro progetto europeo, evitando di lasciarci trasportare troppo dall’ambizione di portare la pace nel mondo. L’obiettivo deve essere realizzabile e dimostrabile, quindi è importante essere molto concreti nella scelta degli obiettivi e trovare un modo per raggiungerli che possa essere, se possibile, anche replicabile. L’europrogettazione si basa sulle piccole cose.

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europrogettazione

EROGAZIONE CONTRIBUTI Susan G. Komen Italia

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Con i fondi raccolti in occasione delle Race del 2019 di Roma‚ Bari‚ Bologna‚ Brescia‚ Pescara e Matera‚ la Susan G. Komen finanzierà progetti in tutto il territorio nazionale‚ con una particolare attenzione alle regioni Puglia‚ Emilia Romagna‚ Lombardia‚ Abruzzo e Basilicata.

Le aree di intervento di interesse sono:

1. COMUNITA’ con progetti rivolti a:

  • Sensibilizzazione riguardo le tematiche di promozione e tutela della salute femminile nonché di educazione e formazione di operatori dedicati alla prevenzione oncologica;
  • Educazione a corretti stili di vita;
  • Prevenzione secondaria e diagnosi precoce.

2. PAZIENTI‚ rivolti a programmi  di supporto e trattamento alle donne con diagnosi pregressa o attuale di tumore del seno

3. LUOGHI E DOTAZIONI TECNOLOGICHE per:

  • Centri per i trattamenti integrati in oncologia;
  • Ambulatori dedicati a target specifici di pazienti;
  • Progetti di prevenzione in partnership con istituzioni locali e/o nazionali;
  • Acquisto/contributo all’acquisto di nuovi macchinari e/o presidi medici necessari per la diagnosi e il trattamento delle patologie mammarie;
  • Progetti di ricerca bio-clinica.

Possono presentare domande le associazioni italiane che operano senza finalità di lucro interessate a svolgere programmi educativi‚ di diagnosi‚ terapia‚ supporto o riabilitazione e di ricerca bio-clinica nel campo del tumore al seno. NON POSSONO presentare domanda le associazioni che abbiano già ricevuto i contributi dalla Komen Italia consecutivamente negli ultimi 3 anni; e le associazioni che non abbiano completato entro la scadenza fissata‚ almeno il 50% del progetto sostenuto con i finanziamenti 2018-2019.

Le domande‚ preparate secondo le modalità stabilite dal regolamento‚ devono essere inviate entro le ore 24 del 15 gennaio 2020 via PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno.

 

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Economia Blu: Pubblicato il bando per le Piccole e Medie Imprese

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Il bando per progetti nel settore dell’Economia Blu per il 2019 punta l’attenzione sulle PMI sostenendole nella sfida di sviluppare e portare sul mercato nuovi prodotti, servizi e modelli di business che potrebbero dare vita ad attività generatrici di reddito

Attraverso il bando saranno erogate sovvenzioni per progetti che accelerano l’innovazione nell’economia blu, dimostrano un elevato potenziale in termini di competitività e crescita delle imprese sostenute da un business plan strategico e che si propongono di creare e mantenere posti di lavoro di alta qualità nell’Economia Blu.

I progetti devono riguardare in particolare l’uso sostenibile delle risorse marine per attività innovative e/o di economia circolare e contribuire a oceani sani e al “Green Deal” europeo. Possono comprendere l’implementazione, la dimostrazione o il l’ampliamento di nuove soluzioni per l’Economia Blu, comprese le tecnologie e le applicazioni di servizio.

Il budget del bando ammonta a 22.505.000 euro, che potranno aumentare del 20%; le sovvenzioni saranno comprese indicativamente fra 700.000 e 2.500.000 euro.

Le proposte progettuali devono essere inviate entro il 27 febbraio 2020.

 

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Pubblicata la Call globale – Strumento per la democrazia e i diritti umani

[vc_row][vc_column][vc_column_text]La Commissione europea – Cooperazione e sviluppo EuropeAid ha pubblicato la call globale 2019 dello Strumento per la democrazia e i diritti umani – EIDHR che intende sostenere la società civile nelle sue azioni di supporto alla protezione e alla promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali in tutto il mondo.

Il bando è articolato in tre lotti, ciascuno con specificità proprie (una proposta progettuale può riguardare un solo lotto):

Lotto 1: Imprese e Diritti umani
Lotto 2: Lotta contro la tortura e altri maltrattamenti
Lotto 3. Responsabilità democratica

Le azioni devono realizzarsi in massima parte al di fuori dell’UE. Per i lotti 1 e 2 le azioni devono essere attuate in almeno uno (massimo tre) paesi della stessa regione classificati come paesi meno sviluppati (LCD), paesi a basso e medio reddito (i paesi specifici sono elencati nell’Allegato L al bando). Per il lotto 3 le azioni devono essere attuate in almeno 15 paesi al di fuori dell’UE; il proponente può proporre un elenco indicativo di 10 paesi in cui svolgere l’azione, che sarà poi completato in accordo con la Commissione.

Possono presentare progetti gli enti dotati di personalità giuridica oppure privi di personalità giuridica, senza scopo di lucro che rientrano nella categoria di Organizzazioni della società civile (OSC). Requisiti di Partnership: per i lotti 1 e 2 le proposte progettuali possono essere presentate dal proponente da solo o in partnership con uno o più co-proponenti, che possono aver sede anche nell’UE; per essere ammissibile un progetto deve prevedere il coinvolgimento di almeno un soggetto ammissibile stabilito nel Paese nel quale l’azione viene attuata. Per il lotto 3 le proposte progettuali devono essere presentate dal proponente in partnership con uno o più co-proponenti, per assicurare la copertura di tutte le priorità specificate attraverso il coinvolgimento di partner con le competenze necessarie.

Il budget disponibile per il bando ammonta a 18 milioni di euro: così ripartiti:
– lotto 1: 5 milioni di euro
– lotto 2: 8 milioni di euro
– lotto 3: 5 milioni di euro

Il contributo per progetto può coprire fino al 95% dei costi ammissibili di progetto (minimo 51%)

Scadenza (per l’invio dei concept note): 09/01/2020[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”10″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″][dfd_button button_text=”Scopri i nostri corsi di formazione” buttom_link_src=”url:http%3A%2F%2Fwww.mattiaditommaso.it%2Fcorsi%2F|||” style=”style_1″ box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)” hover_box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)”][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”10″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″][/vc_column][/vc_row]

Priorità 2020 per il settore della Scuola

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Per il 2020, le priorità per il settore Istruzione scolastica sono le seguenti:

Rafforzare lo sviluppo delle competenze chiave (in linea con la Raccomandazione del consiglio sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente), ad esempio promuovendo la collaborazione intercurriculare, la creatività e gli approcci e gli ambienti di apprendimento innovativi, cooperando con i soggetti nelle comunità locali e all’estero, aiutando gli insegnanti nella trasmissione dell’insegnamento basato sulle competenze e nello sviluppo della valutazione e la convalida delle competenze chiave.

Consolidare il profilo delle professioni dell’insegnamento, tra cui, docenti, dirigenti scolastici e formatori degli insegnanti, ad esempio:

– rendere le carriere più attraenti e diversificate
– rafforzare il processo di selezione, assunzione e le valutazioni (modelli di valutazione, verifica e riscontro del personale)
– consolidare lo sviluppo didattico iniziale e professionale continuo dei docenti e collegandone le diverse fasi
– facilitare e aumentare significativamente la mobilità degli insegnanti, anche eliminando gli ostacoli restanti
– sostenere i docenti nello sviluppo di metodi di insegnamento e valutazione innovativi, in particolare, per promuovere l’insegnamento e l’apprendimento orientati alle competenze
– rafforzare la leadership in materia di istruzione, tra cui la distribuzione della leadership e la leadership degli insegnanti.

Promozione di un approccio comprensivo all’insegnamento e all’apprendimento (in linea con la raccomandazione del Consiglio sull’insegnamento e l’apprendimento delle lingue), sulla base delle crescenti diversità linguistiche nelle scuole, ad esempio, incoraggiando l’apprendimento e la consapevolezza precoce delle lingue; sviluppando opzioni di insegnamento bilingue, in particolare nelle regioni ai confini e/o delle zone in cui gli abitanti parlano più di una lingua; integrando l’utilizzo di nuove tecnologie a supporto dell’apprendimento linguistico e sostenendo l’integrazione della dimensione linguistica tra i programmi, focalizzandosi sul raggiungimento di livelli di competenza adeguati entro la fine del periodo di studi obbligatorio; promuovendo la creazione di scuole particolarmente attente allo studio delle lingue.

Aumento dei livelli di interesse per le scienze, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica (STEM). Questa priorità comprende:

  • la promozione dello sviluppo di strategie nazionali STEM
  •  lo sviluppo di partenariati tra scuole, imprese, istituti di istruzione superiore, istituti di ricerca e la società in generale
  •  la promozione di pedagogie e valutazioni efficaci e innovative
  •  la promozione dell’approccio STE(A)M all’istruzione attraverso l’insegnamento interdisciplinare dello STEM in contesti culturali, ambientali, economici, progettuali e in altri contesti, con il coinvolgimento di tutte le discipline accademiche.

Affrontare il problema dell’abbandono scolastico e delle condizioni di svantaggio, consentendo il successo di tutti gli studenti, inclusi i bambini provenienti da un contesto migratorio

  • consolidare la collaborazione tra tutti gli attori coinvolti nel settore scolastico, nonché le famiglie e altri soggetti interessati esterni
  • migliorare la transizione tra livelli diversi dell’istruzione
  • sostenere le attività di rete delle scuole che promuovono approcci collaborativi e olistici all’insegnamento e all’apprendimento
  • migliorare la valutazione e la garanzia della qualità

Sviluppo dei servizi educativi e di assistenza per la prima infanzia a costo accessibile e di qualità elevata (in linea con la Raccomandazione del Consiglio ECEC)
ad esempio supportando lo sviluppo professionale iniziale e continuo di tutti gli operatori impegnati nell’organizzazione, la conduzione e l’erogazione dell’educazione e cura nella prima infanzia; creando, testando o implementando strategie e pratiche volte a promuovere la partecipazione di tutti i minori nelle attività di educazione e cura nella prima infanzia, compresi i bambini che necessitano di un sostegno speciale (ad esempio, bambini disabili, bambini provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati, bambini provenienti da un contesto sociomigratorio); promuovendo l’implementazione del quadro sulla qualità dell’UE per ottenere educazione e cura di qualità nella prima infanzia.

Sviluppo di capacità per la promozione e la facilitazione del riconoscimento dei periodi di apprendimento all’estero (tra cui il follow-up della Raccomandazione del Consiglio sul riconoscimento reciproco automatico), tra cui la promozione del riconoscimento delle competenze didattiche e trasversali formali sviluppate tramite l’apprendimento non formale e informale, ad esempio sviluppando strumenti e meccanismi di riconoscimento; condividendo e promuovendo le migliori prassi; sviluppa la capacità amministrative delle scuole a supporto degli alunni nei progetti transnazionali e negli scambi tra pari, anche attraverso la valutazione del potenziale degli enti intermediari che riuniscono la capacità di numerose scuole; stabilendo partenariati idonei tra le organizzazioni che creano scambi di apprendimento transfrontaliero nell’istruzione generale; promuovendo gli scambi tra classi e la mobilità degli alunni incorporati nei programmi scolastici; garantendo appropriati standard di sicurezza per gli studenti che partecipano alla mobilità transnazionale; sviluppando e divulgando strumenti e meccanismi per la preparazione, il monitoraggio e il riconoscimento dei periodi all’estero e condividendo e promuovendo le buone prassi.

Sviluppo di solidi sistemi di garanzia della qualità al fine di ottenere un’eduzione inclusiva di alta qualità e di migliorare la fiducia tra paesi in relazione alla qualità dei rispettivi sistemi d’istruzione scolastica, ad esempio: sostenendo i paesi nello sviluppo di sinergie tra valutazioni interne ed esterne, coinvolgendo i soggetti interessati nelle procedure di certificazione della qualità oppure definendo le strategie di garanzia della qualità in modo da favorire lo sviluppo delle competente su ampia scala.

La partecipazione a questo tipo di partenariati e alle sue mobilità rappresenta per la scuola un’opportunità di cambiamento in dimensione europea, per stimolare processi di innovazione e miglioramento e promuovere i valori dell’inclusione e tolleranza.

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