EUROPROGETTAZIONE

Azione preparatoria – Amministrazioni locali smart

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Call for proposals CNECT/2020/3855995 – Preparatory Action: Smart local administration using IoT, AI, VR and Machine Learning tools to get closer and more present to the citizen (Smart local administrations)

Oggetto

Bando per un’azione preparatoria tesa a promuovere l’uso delle tecnologie per agevolare l’accesso dei cittadini alle pubbliche amministrazioni e la loro interazione con le stesse

Fonte

Commissione europea CNECT/2020/3855995

Ente Erogatore

Commissione europea

Obiettivo

Sostenere lo sviluppo e la diffusione di soluzioni digitali innovative abilitanti per coinvolgere i cittadini nell’elaborazione delle politiche e nel processo decisionale, nonché la co-creazione e la co-fornitura di servizi pubblici a livello locale.

Azioni

Attraverso l’azione preparatoria la Commissione intende istituire una rete di “laboratori” locali, che collaboreranno tra loro secondo le seguenti modalità:
laboratori dovranno:
– agire come punto di contatto centrale tra i vari attori della città/municipalità (ad es. Amministrazioni/servizi pubblici locali, cittadini, imprese, ONG, ricercatori, ecc.);
– avviare e animare dibattiti, discussioni e portare avanti ricerche su come promuovere il coinvolgimento civico, l’innovazione sociale e le pratiche partecipative;
– formare gli attori cittadini ai nuovi approcci e tecnologie partecipative, alfabetizzazione ai dati digitali;
– sostenere l’attuazione del principio una tantum (Once-Only principle) a livello locale;
– assieme ad attori di città/municipalità, co-progettare e co-sviluppare soluzioni sostenibili volte a risolvere i problemi o le sfide che si presentano utilizzando soluzioni digitali come IoT (Internet degli oggetti), AI (Intelligenza artificiale), VR (Realtà virtuale) e l’apprendimento automatico (machine learning);
– sviluppare e testare strumenti e metodi digitali per la collaborazione, il pensiero creativo e innovativo tra gli attori della città

La rete collettivamente dovrà:
– mappare e scambiare le migliori pratiche e impegnarsi nell’apprendimento tra pari con altre municipalità;
– stabilire uno o più repository contenenti i risultati, le lezioni apprese e gli outcome;
– fare rete con organizzazioni simili esistenti o in fase di avvio, come laboratori politici, laboratori viventi, poli dell’innovazione digitale;
– identificare e definire problemi o sfide affrontati all’interno delle municipalità che devono essere affrontati in tutti i settori, città e confini e risolti in modo sostenibile (ad esempio in relazione all’impegno dei cittadini nei servizi pubblici digitali ecc.).

Attività ammissibili
– azioni volte alla creazione e al miglioramento di reti e scambi di buone pratiche;
– studi, analisi, mappatura di progetti;
– attività di ricerca;
– sviluppo e test di strumenti;
– progetti di cooperazione;
– conferenze, seminari, workshop, hackathon
– attività di formazione;
– azioni di sensibilizzazione e disseminazione.

Le tecnologie digitali da utilizzare dovrebbero essere basate su soluzioni disponibili sul mercato, che usano tendenze tecnologiche innovative come lo IoT, l’AI, incluso l’apprendimento automatico e la VR.

L’azione dovrebbe attingere ai lavori in corso nel settore, come l’azione innovativa per i servizi pubblici finanziata dal programma ISA2, l’esperienza e le conoscenze acquisite e gli strumenti sviluppati dai progetti di Orizzonte 2020 nell’area del governo digitale/governo aperto/co-creazione, etc.

Beneficiari

I richiedenti devono rientrare in una delle seguenti categorie:
– organizzazioni no profit (privata o pubblica);
– autorità pubbliche (nazionali, regionali, locali);
– organizzazioni internazionali;
– università;
– istituzioni di istruzione;
– centri di ricerca;
– enti profit;
– PMI;
– società civile;
– persone fisiche (sono ammissibili come parte di un consorzio ma il progetto non può essere coordinato da una persona fisica).

Entità Contributo

Il contributo comunitario può coprire fino al 75% dei costi ammissibili

Modalità e procedura

Le proposte di progetto devono essere presentate da partnership di almeno 5 soggetti ammissibili reciprocamente indipendenti, provenienti da almeno 3 diversi Stati ammissibili.

I progetti devono avere la durata massima i 18 mesi e iniziare fra il 1° gennaio e il 1° febbraio 2021.

La presentazione delle proposte di progetto prevede l’invio fisico del progetto cartaceo, con invio di email ai servizi della Commissione per segnalare l’avvenuta spedizione.

Nella pagina web del bando è disponibile tutta la documentazione del bando, compresi i formulari per la presentazione della proposta progettuale

Scadenza

10/09/2020

Referente

Commissione europea – Mercato unico digitale

Risorse finanziarie disponibili

1.000.000 euro
Saranno finanziati 1/2 progetti

Aree Geografiche

UE 28 – Austria, Belgio, Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

Norvegia –

Liechtenstein

Islanda –

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Access City Award 2021 – Premio europeo per le città accessibili

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TITOLO

 Access City Award 2021 – Premio europeo per le città accessibili

 

ABSTRACT

L’11^ edizione dell’Access City Award, il Premio europeo per le città accessibili è organizzato dalla Commissione europea insieme al Forum europeo della disabilità. Questa iniziativa punta a dare riconoscimento e a premiare le capacità e gli sforzi compiuti dalle città per migliorare l’accessibilità dell’ambiente urbano, in particolare per le persone disabili e gli anziani.

 

ENTE EROGATORE

Commissione Europea – DG Occupazione, affari sociali e inclusione

 

SCADENZA

09/09/2020

OBIETTIVO

Dare riconoscimento e a premiare le capacità e gli sforzi compiuti dalle città per migliorare l’accessibilità dell’ambiente urbano, in particolare per le persone disabili e gli anziani.

 

AZIONI FINANZIABILI

Aree di accessibilità:

  • ambiente costruito e spazi pubblici,
  • trasporti e relative infrastru tture,
  • informazioni, comunicazioni e nuove tecnologie (TIC),
  • strutture e servizi pubblici.

Le città candidate dovranno dimostrare di aver adottato un approccio coerente all’accessibilità in tutte e quattro le aree e avere una visione ambiziosa per affrontare le sfide dell’accessibilità. Si presterà attenzione all’impatto delle misure sulla vita quotidiana delle persone con disabilità e sulla città in generale, tenendo conto della qualità e sostenibilità dei risultati ottenuti. I centri urbani dovranno anche dimostrare il coinvolgimento attivo delle persone disabili e delle loro organizzazioni nella pianificazione e attuazione delle politiche e iniziative locali per migliorare l’accessibilità.

 

DESTINATARI

Anziani, disabili, cittadini.

PAESI AMMISSIBILI
  • UE 28: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
  • BENEFICIARIPossono partecipare al concorso le Amministrazioni comunali di tutte le città dell’UE con più di 50.000 abitanti. Negli Stati membri in cui sono presenti meno di due città di tali dimensioni, possono partecipare congiuntamente aree urbane composte da due o più città se la loro popolazione complessiva supera i 50.000 abitanti.

     

  • DOTAZIONE FINANZIARIA DISPONIBILE

     350.000 euro.

     

    ENTITA’ DEL CONTRIBUTO

    Alle tre città vincitrici viene assegnato un premio come segue:

    • 1500.000 euro alla prima classificata, vincitrice del titolo di Città Accessibile 2021
    • 120.000 euro alla seconda classificata
    • 80.000 euro alla terza classificata

     

    MODALITA’ E PROCEDURE PER LA PRESENTAZIONE

    La selezione delle candidature avverrà in due fasi: è prevista una preselezione a livello nazionale a cui farà seguito una selezione finale a livello europeo.

    Nella fase a livello europeo, una giuria di esperti in materia di accessibilità selezionerà tra le città prescelte a livello nazionale (massimo tre città per Paese) le vincitrici del primo, secondo e terzo premio.  Inoltre, la giuria europea può decidere di conferire una o più “menzioni speciali” in considerazione del contesto, dei progetti e delle politiche attuali o di specifici punti di forza delle candidature.

    Quest’anno l’Access City Award guarda anche della situazione di emergenza causata dal Coronavirus: con la menzione speciale “Accessibilità dei servizi pubblici in tempi di pandemia” si vorrebbe infatti dare riconoscimento agli sforzi compiuti dalle città in questa direzione.

    Le città vincitrici saranno ufficialmente annunciate durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Bruxelles il 2 dicembre 2020.

    Le candidature devono essere presentate online attraverso le modalità indicate nella pagina web del concorso.

     

    LINGUA SCRITTURA DEL FORMULARIO

    I candidati sono invitati a presentare il proprio progetto in lingua inglese al fine di agevolare il trattamento delle proposte e di velocizzare la procedura di valutazione. Si segnala, tuttavia, che saranno accettate candidature presentate in qualunque lingua ufficiale dell’UE.

 

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Europa per i cittadini: Misura I Gemellaggio di città – 2^ scadenza

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TITOLO

Asse II: Impegno democratico e partecipazione civica – Misura I – Gemellaggio di città  2^ scadenza

 

ABSTRACT

Il bando intende sostenere progetti che mobilitino i cittadini a livello locale e comunitario per dibattere su questioni concrete che figurano sull’agenda politica europea. Questa misura si prefigge di promuovere la partecipazione civica al processo decisionale dell’Unione e di sviluppare opportunità d’impegno sociale e di volontariato a livello dell’Unione.

 

ENTE EROGATORE
Commissione Europea – DG Educazione e Cultura

 

SCADENZA

01/09/2020.

 

OBIETTIVO

Mobilitare i cittadini a livello locale e comunitario per dibattere su questioni concrete che figurano sull’agenda politica europea.

 

AZIONI FINANZIABILI

Progetti che fanno incontrare una pluralità di cittadini di città gemellate su tematiche in linea con gli obiettivi e le priorità del programma e per dibattere su questioni concrete che figurano sull’agenda politica europea, quali ad esempio:

  1. Discutere il futuro dell’Europa e sfidare l’euroscetticismo
  2. Promuovere la solidarietà come concetto di base dell’UE
  3. Promuovere il dialogo interculturale e la comprensione reciproca e combattere la stigmatizzazione degli immigrati e delle minoranze

I gemellaggi vanno intesi in senso lato in quanto ci si riferisce sia ai comuni che hanno sottoscritto o si sono impegnati a sottoscrivere un accordo di gemellaggio, sia i comuni che hanno altre forme di partenariato volte a intensificare la cooperazione e i legami culturali.

 

DESTINATARI

Cittadini europei, società civile, decisori politici, istituzioni.

PAESI AMMISSIBILI
  • UE 28: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
  • Paesi candidati e potenziali candidati: Albania, Montenegro, Serbia, Repubblica di Macedonia del Nord, Bosnia – Erzegovina, Kosovo

 

SPECIFICHE SUI PAESI

Brexit: Se il Regno Unito esce dall’Unione europea durante il periodo di sovvenzione senza concludere un accordo con l’Unione europea che assicuri, in particolare, che i richiedenti britannici conservino la loro idoneità, si cesserà di ricevere i finanziamenti UE (anche se si continuerà, ove possibile, a partecipare), o si dovrà abbandonare il progetto sulla base delle disposizioni pertinenti dell’accordo di sovvenzione al momento della risoluzione.

 

TERRITORI/PAESI DI REALIZZAZIONE

Le attività devono svolgersi nei territori dei paesi ammissibili partecipanti alla partnership di progettoBENEFICIARI

Città/comuni o i loro comitati di gemellaggio o altre organizzazioni non-profit che rappresentano autorità locali.

 

DOTAZIONE FINANZIARIA DISPONIBILE

4,6 milioni di euro.

 

ENTITA’ DEL CONTRIBUTO
La massima sovvenzione richiedibile a valere sul presente bando è di 25.000 euro per progetto.

 

TEMPI E MODALITA’ DI EROGAZIONE
  • Pre-finanziamento: non applicabile per questo tipo di progetti.
  • Pagamento finale sarà versato al beneficiario dopo la presentazione e l’accettazione da parte di EACEA della richiesta di pagamento inclusa nel modulo di relazione finale. Il rapporto finale deve essere presentato con i moduli ufficiali di rapporto finale entro due mesi dalla chiusura del progetto. Per ricevere il pagamento finale, il beneficiario deve inviare la relazione finale e le giustificazioni/allegati obbligatori per l’asse e la misura.

 

MODALITA’ E PROCEDURE PER LA PRESENTAZIONE

Ciascun progetto deve coinvolgere municipalità di almeno 2 Paesi ammissibili al programma, dei quali almeno 1 deve essere Stato UE e prevedere un minimo di 25 partecipanti internazionali provenienti dalle municipalità partner. L’evento di gemellaggio deve avere una durata massima di 21 giorni.

I progetti presentati in questa scadenza devono avere inizio tra il 1 febbraio e il 31 ottobre 2021.

 

LINGUA SCRITTURA DEL FORMULARIO
È possibile compilare l’e-form in qualsiasi lingua ufficiale dell’UE, ivi incluso l’italiano.

 

 

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Coronavirus: la Commissione propone di erogare un sostegno finanziario di 81,4 miliardi di € a 15 Stati membri nel quadro di SURE

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La Commissione europea ha presentato al Consiglio proposte di decisioni relative alla concessione di un sostegno finanziario di 81,4 miliardi di € a 15 Stati membri nel quadro dello strumento SURE.

24-08-2020

La Commissione europea ha presentato al Consiglio proposte di decisioni relative alla concessione di un sostegno finanziario di 81,4 miliardi di € a 15 Stati membri nel quadro dello strumento SURE. SURE è un elemento fondamentale della strategia globale dell’UE volta a tutelare i cittadini e attenuare le gravi ripercussioni socioeconomiche della pandemia di coronavirus. Si tratta di una delle tre reti di sicurezza concordate dal Consiglio europeo per proteggere i lavoratori, le imprese e i paesi.

Una volta che il Consiglio avrà approvato le proposte, il sostegno finanziario sarà erogato sotto forma di prestiti che l’UE concederà agli Stati membri a condizioni favorevoli. I prestiti aiuteranno gli Stati membri ad affrontare aumenti repentini della spesa pubblica per il mantenimento dell’occupazione. Nello specifico, concorreranno a coprire i costi direttamente connessi al finanziamento di regimi nazionali di riduzione dell’orario lavorativo e di altre misure analoghe, in particolare rivolte ai lavoratori autonomi, introdotte in risposta alla pandemia di coronavirus.

A seguito delle consultazioni con gli Stati membri che hanno richiesto il sostegno e dopo aver valutato le richieste, la Commissione propone al Consiglio di approvare l’erogazione di un sostegno finanziario a:

Belgio 7,8 miliardi di €
Bulgaria 511 milioni di €
Cechia 2 miliardi di €
Grecia 2,7 miliardi di €
Spagna 21,3 miliardi di €
Croazia 1 miliardo di €
Italia 27,4 miliardi di €
Cipro 479 milioni di €
Lettonia 192 milioni di €
Lituania 602 milioni di €
Malta 244 milioni di €
Polonia 11,2 miliardi di €
Romania 4 miliardi di €
Slovacchia 631 milioni di €
Slovenia 1,1 miliardi di €

SURE può fornire agli Stati membri fino a un totale di 100 miliardi di € di sostegno finanziario. Le proposte di decisioni relative alla concessione di un sostegno finanziario, presentate dalla Commissione al Consiglio, comportano finanziamenti per 81,4 miliardi di € e interessano 15 Stati membri. Il Portogallo e l’Ungheria hanno già presentato richieste formali, che sono attualmente in fase di valutazione. A breve è prevista la presentazione di una proposta della Commissione relativa alla concessione di un sostegno al Portogallo e all’Ungheria. Gli Stati membri che non hanno già presentato richieste formali possono ancora farlo.

I prestiti erogati nel quadro dello strumento SURE saranno basati su un sistema di garanzie volontarie degli Stati membri. La Commissione prevede che il processo di conclusione degli accordi di garanzia con gli Stati membri sarà ultimato a breve.

Dichiarazioni di alcuni membri del Collegio

La Presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per preservare i posti di lavoro e i mezzi di sussistenza. Oggi compiamo un importante passo avanti in questo senso: sono passati appena 4 mesi da quando ho proposto la creazione dello strumento e ora la Commissione propone di stanziare 81,4 miliardi di € nel quadro di SURE per contribuire a proteggere i posti di lavoro e i lavoratori colpiti dalla pandemia di coronavirus in tutta l’UE. SURE è un chiaro simbolo di solidarietà dinanzi a una crisi senza precedenti. L’Europa si impegna a proteggere i cittadini.

Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo per Un’economia al servizio delle persone, ha dichiarato: “Attualmente i lavoratori si trovano a far fronte a un’enorme insicurezza: dobbiamo sostenerli per superare questa crisi e rilanciare le nostre economie. Per questo motivo la Commissione ha proposto SURE, al fine di contribuire a proteggere i lavoratori e di agevolare la ripresa economica. Oggi accogliamo con soddisfazione il forte interesse manifestato dagli Stati membri ad accedere ai finanziamenti a basso costo disponibili nel quadro di SURE per sostenere regimi di riduzione dell’orario lavorativo e misure analoghe, e auspichiamo un processo decisionale rapido per cominciare a erogare i prestiti.

Nicolas Schmit, Commissario per il Lavoro e i diritti sociali, ha dichiarato: “SURE è stato una delle prime reti di sicurezza che abbiamo deciso di istituire per garantire che i lavoratori la cui attività lavorativa è sospesa percepiscano un reddito e che il loro posto di lavoro sia salvaguardato. SURE contribuirà pertanto a una ripresa più rapida. Presto tutti gli Stati membri avranno fornito garanzie per un totale di 25 miliardi di €, e proponiamo che i 15 Stati membri che hanno richiesto un sostegno ricevano prestiti per un totale di 81,4 miliardi di €. Si tratta di una dimostrazione della solidarietà europea e del fatto che insieme siamo più forti, a vantaggio di tutti i cittadini europei.

Paolo Gentiloni, Commissario per l’Economia, ha dichiarato: “I regimi di riduzione dell’orario lavorativo sono stati fondamentali nell’attenuare l’impatto della pandemia di COVID-19 sull’occupazione. SURE rappresenta il contributo dell’Unione europea a queste essenziali reti di sicurezza e contribuirà a proteggere i lavoratori dalla disoccupazione e a preservare i posti di lavoro e le competenze di cui avremo bisogno durante la fase di ripresa delle nostre economie. La massiccia domanda proveniente dai nostri Stati membri conferma l’enorme importanza di questo strumento.

Contesto

Il 2 aprile 2020 la Commissione ha proposto l’istituzione di SURE nell’ambito della sua risposta al coronavirus, e il 19 maggio 2020 gli Stati membri in sede di Consiglio hanno adottato il regolamento che lo istituisce.

Il contributo di ciascuno Stato membro all’importo totale delle garanzie corrisponde alla sua quota relativa sul totale del reddito nazionale lordo dell’Unione europea, sulla base del bilancio UE per il 2020.

Pubblicato il 6 agosto 2020 sul sito della Commissione Europea.

 

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Il MES, manuale per l’uso

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Tra le misure di politica economica varate dall’Unione europea in risposta alla crisi generata dalla pandemia, il Mes è quella rivolta agli Stati membri per finanziare i costi sanitari diretti e indiretti. Le domande e risposte che trovate in questa pagina affrontano le questioni più importanti e ricorrenti che riguardano questo sostegno finanziario.

La bandiera dell'Unione europea

Il 9 aprile 2020, i ministri delle Finanze della zona euro riuniti nell’Eurogruppo hanno varato un pacchetto di misure di politica economica in risposta alla crisi da COVID-19. Concretamente sono state istituite tre importanti reti di sicurezza pensate rispettivamente per lavoratori, imprese e Stati membri. Le tre reti permettono la mobilitazione di fondi per un importo totale pari a 540 miliardi di euro.
Il progetto SURE della Commissione rappresenta la rete di sicurezza per i lavoratori, la Banca europea per gli investimenti ha tessuto quella per le imprese mentre il Mes costituisce la rete di sicurezza per gli Stati fornendo loro un supporto economico per affrontare la crisi pandemica: il Pandemic Crisi Support (in Italia Sostegno alla crisi pandemica).

Il 23 aprile, i Capi di Stato e di governo dell’Ue, riuniti nel Consiglio europeo, hanno approvato questo accordo. L’8 maggio, l’Eurogruppo ha concordato ed approvato i dettagli allegati a questa linea di credito. Dopo le procedure nazionali di approvazione, il 15 maggio 2020, la linea di credito è stata resa operativa dal Consiglio dei governatori del Mes (il più alto organo decisionale del Mes composto dai 19 ministri delle Finanze dell’area dell’euro).

Le domande e risposte che trovate di seguito affrontano le questioni più importanti e più ricorrenti che riguardano questo sostegno finanziario, si tratta di una traduzione realizzata dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia dell’Explainer pubblicato dal MES sulla sua pagina web. Per maggiori informazioni vi invitiamo a visionare anche quest’altro link esplicativo del Meccanismo Europeo di Stabilità. Entrambi i testi sono in lingua inglese.

Qui, invece, trovate il link alla lettera (EN) firmata dai commissari europei Valdis Dombrovskis e Paolo Gentiloni ed inviata lo scorso 7 maggio al Presidente dell’Eurogruppo Mário Centeno in cui si chiarisce ulteriormente che le uniche condizionalità richieste sono quelle legate all’utilizzo del finanziamento richiesto per coprire i costi di assistenza sanitaria diretta ed indiretta determinati dalla crisi da COVID-19.

Quale ruolo svolge il MES nella risposta dell’Europa alla crisi del coronavirus?

Per far fronte alla crisi del coronavirus, il Mes ha istituito il Pandemic Crisis Support (Sostegno alla Crisi pandemica), basato sulla sua linea di credito Enhanced Conditions (ECCL) disponibile per tutti i Paesi dell’area euro.

E’ disponibile per tutti gli Stati membri dell’area euro, con termini standardizzati concordati in anticipo dagli organi direttivi del Mes, che riflettano le sfide attuali, sulla base di valutazioni preliminari da parte delle istituzioni europee.

Il Pandemic Crisis Support fa parte della risposta europea, che include l’iniziativa della  Commissione europea, con la rete di sicurezza per i lavoratori chiamata SURE, e quella della Banca europea per gli investimenti, con la rete di sicurezza per le imprese.

L’iniziativa SURE della Commissione fornisce agli Stati membri finanziamenti fino a un massimo di 100 miliardi di euro coprendo parte dei costi relativi alla creazione o all’estensione di programmi nazionali di lavoro a orario ridotto, come la cassa integrazione.

La Banca europea per gli investimenti offre sostegno di liquidità per aiutare le piccole e medie imprese colpite duramente con un pacchetto di sostegno di emergenza fino a 200 miliardi.

Come possono fare i Paesi dell’area euro per beneficiare del sostegno del Mes?

Le valutazioni preliminari della Commissione europea, relative ai rischi di stabilità finanziaria, solvibilità bancaria, sostenibilità del debito e sui criteri di ammissibilità per accedere al Pandemic Crisis Support (Sostegno alla Crisi Pandemica) hanno confermato che ogni Stato membro è idoneo a ricevere sostegno.

Su questa base, il Pandemic Crisis Support è disponibile per tutti gli Stati membri dell’area euro.

Queste valutazioni sono state eseguite dalla Commissione europea, in collaborazione con la Banca centrale europea (BCE) e in cooperazione con il Mes.

Quanti soldi vengono messi a disposizione dei Paesi?

Ogni Stato membro può chiedere prestiti fino a un massimo del 2% del proprio Prodotto interno lordo, calcolato alla fine del 2019. Per l’Italia ciò equivale a un massimo di circa 37 miliardi di euro di prestiti.

Se tutti i 19 Paesi dell’area euro dovessero attingere dalla linea di credito, ciò comporterebbe un volume combinato di circa 240 miliardi di euro.

Sebbene il sostegno sia disponibile per tutti gli Stati membri dell’area euro, spetta a ciascun Stato membro decidere se desidera o meno farne richiesta.

Si prevede quindi che saranno richiesti meno dei fondi teoricamente disponibili.

E anche se un Paese richiede la linea di credito, non è necessario prelevare i fondi. Le linee di credito sono progettate per essere una protezione o un’assicurazione.

Ci sono condizioni associate all’erogazione dei prestiti?

L’unico requisito per accedere alla linea di credito è che gli Stati membri che richiedono assistenza si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi COVID -19.

La linea di credito sarà disponibile fino alla fine del 2022.

Questo periodo potrebbe essere modificato in caso di necessità, tenendo in considerazione l’evoluzione della crisi.

Successivamente, gli Stati membri della zona euro rimarranno impegnati a rafforzare i fondamenti economici e finanziari, coerentemente con i quadri di coordinamento e sorveglianza economica e fiscale dell’Ue, compresa l’eventuale flessibilità applicata dalle competenti istituzioni dell’Ue.

Quando il Paese deve rimborsare il prestito? Quanto costerà?

Un Paese che ricorre al Pandemic Crisis Support può richiedere di attingere dalla linea di credito precauzionale.

Il Mes può erogare denaro nell’ambito della linea di credito per un periodo di dodici mesi, che può essere prorogato due volte per sei mesi ciascuna.

I prestiti avrebbero una durata media massima di 10 anni.

Il Paese dovrà pagare, oltre al costo del finanziamento Mes, un margine di 10 punti base (0,1%) all’anno, una commissione di servizio una tantum di 25 punti base (0,25%) e un servizio annuale di commissione di 0,5 punti base (0,005%).

Queste cifre sono inferiori ai prezzi indicati per le linee di credito convenzionali del Mes e contribuiranno a ridurre al minimo i costi del Pandemic Crisis Support.

Il Pandemic Crisis Support è già disponibile?

Sì. dopo l’approvazione dell’Eurogruppo il Consiglio dei Governatori del Mes si è riunito il 15 maggio e ha concordato di rendere disponibile il Pandemic Crisis Support agli Stati membri.

In che modo i Paesi chiedono il sostegno?

Un Paese può richiedere il Pandemic Crisis Support inviando una richiesta al Presidente del Consiglio dei Governatori del MES.

Chi decide di concedere il sostegno?

Il Consiglio dei Governatori decide di concedere il sostegno approvandolo con un voto dei 19 ministri delle Finanze dei paesi dell’eurozona, chiamati ad esprimersi all’unanimità partendo dalle valutazioni preliminari realizzate dalla Commissione europea in collaborazione con la BCE e il MES.

Le valutazioni preliminari, relative ai rischi di stabilità finanziaria, solvibilità bancaria, sostenibilità del debito e sui criteri di ammissibilità per accedere al Pandemic Crisis Support hanno già confermato che ciascun Stato membro è idoneo a ricevere sostegno.

Ciò rende la decisione del Consiglio dei Governatori, in linea di principio, un mero tramite.

Cosa succede dopo che la decisione è stata presa?

La Commissione, in collaborazione con il Mes, finalizza il Pandemic Response Plan (Piano di Risposta alla Pandemia) specifico per il Paese membro richiedente e, quindi, il Direttore Generale del Mes elabora una proposta di Accordo per il Meccanismo di Assistenza Finanziaria.

Il Consiglio dei Governatori approva il Pandemic Crisis e la proposta di Accordo per il Meccanismo di Assistenza Finanziaria. Il Paese firma il Piano di Risposta con la Commissione, a nome del Mes, e il Consiglio dei Direttori del Mes approva l’accordo finale sullo strumento di assistenza finanziaria specifico per paese (basato sulla proposta approvata in precedenza dal Consiglio dei Governatori).

Quanto tempo ci vorrà per completare questo processo?

L’intervallo di tempo preciso dipende dalla durata delle procedure nazionali negli Stati membri (che dipendono da Paese a Paese dell’eurozona).

L’aspettativa è che possano essere necessarie circa due settimane. Successivamente, il Paese può attingere dalla linea di credito in qualsiasi momento e non sono necessarie ulteriori procedure.

I fondi possono essere prelevati immediatamente?

Richiedere una linea di credito non significa automaticamente accedere alla linea di credito. Alcuni Paesi possono utilizzare la linea di credito come assicurazione per rassicurare gli investitori (come spesso accade con le linee di credito del Fondo Monetario Internazionale), avendo accesso a finanziamenti più economici di quelli a cui potrebbero attingere andando direttamente sui mercati.

Nel caso in cui un Paese prenda la decisione di attingere al prestito, può prelevare al mese fino al 15% dell’importo complessivo del Pandemic Crisis Support (Sostegno alla Crisi Pandemica), approvato per il rispettivo Stato membro.

È possibile che il Mes fornisca liquidità aggiuntiva in relazione a una particolare erogazione, qualora abbia a disposizione il finanziamento aggiuntivo.

L’uso dei fondi sarà monitorato e chi eseguirà tale compito?

Secondo il quadro dell’Ue, gli Stati membri che beneficiano dell’assistenza finanziaria precauzionale del Mes sono soggetti a sorveglianza rafforzata.

Questo compito è svolto dalla Commissione europea.

Come precisato dalla Commissione (nella lettera del 7 maggio 2020 al Presidente dell’Eurogruppo), la sorveglianza rafforzata si concentrerà esclusivamente sul monitoraggio e sugli obblighi di comunicazione sull’uso effettivo dei fondi per coprire i costi sanitari diretti e indiretti.

A tal fine, la Commissione non svolgerà alcuna missione ad hoc nei Paesi che richiedono i prestiti oltre a quelle standard che si svolgono nell’ambito del semestre europeo.

La Commissione riferirà ogni trimestre al Consiglio dei direttori del Mes.

Cos’è il sistema di allarme rapido del Mes?

L’obiettivo del sistema di allarme rapido del Mes è determinare, analogamente ad altri creditori, la capacità del Paese di rimborsare i propri prestiti.

Il Mes analizzerà la capacità di rimborso per i prossimi 12 mesi e se esiste il rischio che i pagamenti dovuti non possano essere effettuati.

A breve termine, ciò richiede una valutazione della liquidità e dell’accesso del Paese ai mercati.

I lavori terranno conto e integreranno l’analisi economica e fiscale effettuata dalla Commissione europea.

Tutto ciò non ha nulla a che fare con la condizionalità.

Qual è l’impatto sulle attività di finanziamento del Mes?

Non vi è alcun impatto immediato sui volumi e attività di finanziamento.

Il MES comunicherà il potenziale impatto sulle attività di finanziamento quando verranno affrontate le richieste di un Paese che intende accedere al fondo.

La scadenza media massima concordata di 10 anni e le modalità concordate di erogazione consentiranno al MES di usare una vasta gamma di strumenti di finanziamento per aumentare le eventuali esigenze di finanziamento supplementari senza problemi.

In generale, un Paese può prelevare in contanti al mese fino al 15% dell’importo complessivo del Pandemic Crisis Support approvato. È possibile che il Mes fornisca liquidità aggiuntiva in relazione a un esborso particolare quando ha i fondi disponibili.

L’impegno a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta e i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi COVID-19 offre la possibilità di finanziare le potenziali esigenze di liquidità aggiuntive attraverso l’emissione di social bond.

Il rating del credito del Mes potrebbe essere a rischio?

I rating creditizi a lungo termine del Mes sono AAA, Stable Outlook (Fitch) e Aa1, Stable Outlook (Moody’s).

I rating del credito assegnati al Mes dalle agenzie di rating del credito non dovrebbero essere influenzati da nuovi prestiti nell’ambito del Pandemic Crisis Support.

Moody’s ha confermato il 28 aprile che il rating Aa1 del Mes non sarebbe influenzato dall’uso delle linee di credito del Pandemic Crisis Support.

Fitch ha inoltre confermato il 1° maggio che la risposta del coronavirus del Mes è coerente con il suo rating di credito AAA. Fitch valuta la qualità creditizia del Mes sulla base di uno scenario prudente ipotizzando il pieno utilizzo della sua capacità di prestito di 500 miliardi, il che significa che il rating AAA tollererebbe fino a 410 miliardi di euro di prestiti extra, a parità di condizioni.

Pubblicato il 6 agosto 2020 sul sito del Parlamento Europeo.

 

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Interventi di sistema per il rafforzamento della prevenzione e del contrasto delle violenze a danno di minori stranieri

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TITOLO

Capacity building – lettera j) Governance dei servizi – Interventi di sistema per il rafforzamento della prevenzione e del contrasto delle violenze a danno di minori stranieri

 

ABSTRACT

Obiettivo dell’avviso è l’attivazione azioni di sistema volte a rafforzare la prevenzione ed il contrasto alla violenza (fisica, psicologica, di genere, sessuale, assistita, patologia delle cure) nei confronti dei minori stranieri.

 

ENTE EROGATORE

Ministero dell’Interno – Dipartimento per Le Libertà Civili e l’Immigrazione

 

SCADENZA

05/10/2020

OBIETTIVO

Attivare azioni di sistema volte a rafforzare la prevenzione ed il contrasto alla violenza (fisica, psicologica, di genere, sessuale, assistita, patologia delle cure) nei confronti dei minori stranieri.

 

AZIONI FINANZIABILI

A titolo esemplificativo e non esclusivo si indicano gli ambiti progettuali di riferimento ai fini della partecipazione all’avviso:

  • rafforzamento delle reti territoriali a supporto dei servizi di emersione e presa in carico dei minori vittime o potenziali vittime di violenza e delle rispettive famiglie;
  • definizione di protocolli operativi ai fini dell’emersione e della presa in carico di minori vittime o potenziali vittime di violenza e delle rispettive famiglie;
  • interventi di informazione e formazione in chiave interculturale su tematiche specifiche legate alla violenza nei confronti dei minori (es. tutela del superiore interesse, genitorialità in chiave interculturale, emersione delle vulnerabilità, mutilazioni genitali, modalità di segnalazione e presa in carico delle potenziali vittime, ecc…). Tali attività dovranno essere indirizzate agli operatori impegnati nei vari settori della tutela dei minori (es. assistenti sociali, personale scolastico, personale sanitario, operatori, ecc…);
  • qualificazione e potenziamento dell’offerta dei servizi per migliorare, in termini di efficacia ed efficienza, la presa in carico dei minori stranieri vittime di violenza e l’invio ai servizi del territorio, anche attraverso metodologie integrate ed innovative;
  • interventi sperimentali, funzionali al miglioramento della capacità di gestione, che prevedano l’attivazione di servizi a supporto dei minori stranieri vittime o potenziali vittime di violenza, intesa in ogni sua accezione, e delle rispettive famiglie.

 

DESTINATARI

  • Destinatari finali diretti: gli operatori dei servizi rivolti all’utenza straniera.
  • Destinatari indiretti e finali della proposta progettuale famiglie e minori cittadini di Paesi terzi regolarmente soggiornanti.
  • PAESI AMMISSIBILI
    • Italia: è un avviso regionale a valere sul Fondo Asilo e Migrazione (FAMI).

     

    TERRITORI/PAESI DI REALIZZAZIONE

    Le attività esecutive dei progetti dovranno realizzarsi nell’ambito di una o più Regioni.

    BENEFICIARI

    Sono ammessi a presentare proposte progettuali a valere sul presente avviso sia in qualità di capofila che in qualità di Partner di Soggetto Proponente Associato:

    • Regioni/Province autonome, o loro singole articolazioni o associazioni purché dotate di autonomia finanziaria;
    • Enti Locali come definiti dal d.lgs. n. 267/2000 e s.m.i., o loro singole articolazioni o associazioni purché dotate di autonomia finanziaria;
    • S.L., Aziende Ospedaliere ovvero loro singole articolazioni purché dotate di autonomia finanziaria;
    • Camere di commercio;
    • Istituti e scuole pubbliche di istruzione primaria e secondaria, nonché sedi dei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) di cui all’ordinanza ministeriale 455/97 e Uffici Scolastici Regionali/Provinciali;
    • Università, ovvero, singoli Dipartimenti Universitari;
    • Organismi e organizzazioni internazionali operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
    • Organismi di diritto privato senza fini di lucro e imprese sociali operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
    • ONG operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
    • Associazioni od ONLUS operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
    • Società Cooperative e Società Consortili operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
    • Fondazioni di diritto privato operanti nello specifico settore di riferimento oggetto dell’Avviso;
    • Istituti di Ricerca pubblici e privati;
    • Associazioni sindacali, datoriali, organismi di loro emanazione/derivazione, Enti bilaterali.

    Ulteriori condizioni di partecipazione:

    • Se il partner è un Ente privato, deve svolgere attività senza scopo di lucro. Gli Enti organizzati in forma di Società di capitali (i.e. S.r.l.; S.p.A., S.a.p.a.) non possono presentare proposte progettuali, anche se il relativo capitale sociale è a totale o parziale partecipazione pubblica, a meno che non siano organizzati come imprese sociali (ex D.Lgs. 117/2017);
    • Se il partner è organizzato in forma di società cooperativa, ex art. 2511 c.c., o come società consortile ex art. 2615 ter c.c., deve avere finalità mutualistiche;
    • Se il partner è ricompreso tra i soggetti di cui agli artt. 52 e 53 del D.P.R. n. 394/1999 (Regolamento recante norme di attuazione del Testo unico dell’Immigrazione), deve essere iscritto, alla data della pubblicazione dell’avviso, alla prima sezione del Registro di cui all’art. 42 del Testo Unico sull’immigrazione – D. Lgs. 25.07.1998 n. 286; oppure autodichiarare (ex artt. 46/47 del DPR 445/00) di essere disciplinati da uno statuto/atto costitutivo o, comunque, da un atto fondante i) valido, efficace e regolarmente redatto in conformità alle disposizioni normative applicabili; ii) regolarmente registrato, ove richiesto, in uno Stato membro dell’Unione Europea; iii) recante la chiara finalità dell’assenza di uno scopo di lucro (o la natura di impresa sociale secondo le previsioni di cui al D.Lgs. 112/17); iv) recante un oggetto sociale compatibile con le finalità di cui all’avviso e con la realizzazione del progetto cui
    • Gli organismi di diritto privato possono essere inseriti in qualità di partner previo espletamento di una procedura di selezione che rispetti i principi di trasparenza, pubblicità, concorrenza e parità di trattamento.

 

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Erasmus per giovani imprenditori globale – Bando per azione preparatoria

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TITOLO

Erasmus per giovani imprenditori globale – Bando per azione preparatoria

 

ABSTRACT

Il bando intende attuare un’azione preparatoria per l’estensione geografica del programma Erasmus Giovani imprenditori denominato Erasmus Giovani imprenditori Globale, finalizzato a permettere a giovani imprenditori (NE) europei di trascorrere un massimo di 3 mesi presso un imprenditore esperto (HE) in uno dei seguenti paesi extra europei: Israele, Canada, USA, Singapore, Taiwan, Corea del Sud.

 

ENTE EROGATORE

Commissione Europea DG Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI

 

SCADENZA

23/09/2020

 

LINK AL PROGRAMMA

OBIETTIVI

L’obiettivo generale è di sostiene i nuovi imprenditori europei (o aspiranti imprenditori) nella fase cruciale di creazione, gestione e crescita delle loro attività attraverso la collaborazione con un imprenditore esperto di uno dei paesi extra europei Israele, Canada, USA, Singapore, Taiwan, Corea del Sud.

Obiettivi specifici

  1. Promuovere lo scambio fra imprenditori dai paesi dell’UE a paesi e territori al di fuori dell’Europa e precisamente Canada, Israele, Singapore, Corea del Sud, Taiwan e Stati Uniti;
  2. Offrire formazione su campo per i nuovi imprenditori ospitati all’interno di PMI di uno dei paesi indicati, al fine di agevolare un avvio di successo, oppure l’ampliamento e lo sviluppo delle loro business idea;
  3. Favorire la condivisione di esperienze e informazioni tra gli imprenditori relativamente agli ostacoli e alle sfide che si affrontano nell’avviare e sviluppare la propria attività;
  4. Migliorare l’accesso al mercato e l’individuazione di potenziali partner per le nuove imprese europee in Israele, Canada, Stati Uniti, Singapore, Corea del Sud e Taiwan.

 

AZIONI FINANZIABILI

Attraverso questo bando la Commissione intende selezionare 3 organizzazioni o consorzi che si occuperanno di reclutare imprenditori ospitanti (HE) in almeno 3 Paesi fra quelli extra Ue indicati come destinazioni (per il Canada il proponente dovrà indicare un massimo di due province destinatarie e per gli USA un massimo di due Stati). Questi consorzi dovranno essere in grado di gestire l’invio dei giovani imprenditori presso l’imprenditore ospitante (ogni consorzio dovrà gestire almeno 100 giovani imprenditori (NE).

Il proponente/consorzio in particolare deve realizzare i seguenti compiti:

  1. Gestione del programma, networking con le potenziali organizzazioni ospiti e con i moltiplicatori. Reporting;
  2. Promozione del programma (compresa la preparazione di un opuscolo promozionale basato sui risultati del progetto e su storie di successo) e reclutamento degli imprenditori ospitanti;
  3. Costruzione di relazioni: valutazione delle candidature degli imprenditori ospitanti (compito principale). Costruzione di relazioni tra nuovi imprenditori e imprenditori ospitanti,
  4. Gestione delle relazioni: sostegno finanziario ai nuovi imprenditori (compito principale), preparazione e seguito dello scambio. Messa in relazione dei nuovi imprenditori con la comunità imprenditoriale locale;
  5. Valutazione finale del progetto.

 

DESTINATARI

Giovani imprenditori (NE)

PAESI AMMISSIBILI
  • UE 28: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

 

TERRITORI/PAESI DI REALIZZAZIONE

Ogni progetto dovrà contemplare almeno tre paesi o territori di destinazione tra quelli sopra indicati. Per il Canada il proponente dovrà indicare un massimo di due province destinatarie e per gli USA un massimo di due Stati.

BENEFICIARI

Enti pubblici o privati attivi nel settore del sostegno alle imprese e in particolare:

  • enti pubblici competenti o attivi in tema di questioni economiche, imprese, sostegno alle imprese o aspetti connessi,
  • camere di commercio e industria, camere dell`artigianato o organismi analoghi,
  • organizzazioni di sostegno alle imprese, centri che aiutano le imprese nella loro fase di avviamento e incubatori di imprese,
  • associazioni di imprese e reti di appoggio alle imprese,
  • enti pubblici o privati che offrono servizi di sostegno alle imprese,
  • istituti di istruzione superiore quali università o istituti per l’istruzione e la formazione professionale.
DOTAZIONE FINANZIARIA DISPONIBILE

2.000.000 euro.

 

ENTITA’ DEL CONTRIBUTO

Il contributo comunitario può coprire fino al 90% dei costi di mobilità sostenuti per un massimo di 665.000 euro a progetto. Le sovvenzioni per i NE prevedono l’erogazione di somme forfettarie a copertura del viaggio e del mantenimento mensile, variabili a seconda della destinazione: costi di viaggio: 800 euro per tutte le destinazioni tranne che per Israele, 600 euro; mantenimento mensile: 700 euro per Taiwan, 900 euro per Canada, Israele e Corea del Sud, 1.000 euro per USA e Singapore; il massimo contributo per un NE ammonterà quindi a 3.800 euro.

I costi di gestione possono essere coperti dai finanziamenti del programma fino al 80% dei costi.

 

TEMPI E MODALITA’ DI EROGAZIONE
  • Primo prefinanziamento pari al 30% dell’importo della sovvenzione sarà versato al beneficiario alla data in cui l’ultima delle le due parti avrà firmato la convenzione di sovvenzione o della notifica della decisione di concessione del finanziamento, a condizione che tutte le garanzie richieste siano state ricevute.
  • Nel caso in cui la capacità finanziaria del richiedente non sia soddisfacente, una garanzia fideiussoria per lo stesso importo del prefinanziamento può essere richiesta al fine di limitare i rischi finanziari.
  • Secondo prefinanziamento pari al 70 % dopo 18 mesi di attuazione e dopo la rendicontazione del primo prefinanziamento;
  • Pagamento finale sulla base della relazione e rendiconto finale. Se il totale dell’ammontare precedentemente erogato è superiore all’ammontare finale, il beneficiario sarà tenuto a rimborsare l’importo pagato in eccesso dalla Commissione attraverso un ordine di recupero.

 

MODALITA’ E PROCEDURE PER LA PRESENTAZIONE

Le proposte progettuali possono essere presentate da una singola organizzazione o da un consorzio.

Durata massima dei progetti: 36 mesi; avvio previsto delle attività: non prima del 14 marzo 2021.

Le candidature devono essere inviate elettronicamente attraverso il link reperibile sulla pagina web del bando, dove è anche possibile reperire tutta la documentazione necessaria.

ID bando: 317/G/GRO/PPA/20/11850

 

LINGUA SCRITTURA DEL FORMULARIO

Sono ammissibili tutte le lingue ufficiali dell’Unione Europea. Se la proposta non è in inglese può essere inclusa una traduzione in inglese di un abstract del progetto.

 

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Bando sulle politiche europee in materia di asilo

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ENTE EROGATORE

EPIM (European Programme for Integration and Migration – Programma Europeo per l’Integrazione e la Migrazione)

SCADENZA

28 agosto 2020 (seconda scadenza dell’anno)

PROMOTORI E FINALITÀ DEL BANDO

L’EPIM è un fondo collaborativo, nato da una rete che attualmente conta 25 fondazioni erogative, che ha la finalità di rafforzare il ruolo giocato dalla società civile nella costruzione di comunità inclusive e nello sviluppo di risposte umane e sostenibili alla migrazione.

Questo bando si inserisce nell’ambito del Fondo tematico sull’asilo in Europa dell’EPIM, che mira a sostenere le organizzazioni della società civile per garantire alle persone bisognose di protezione internazionale di accedere a sistemi europei di asilo che siano equi, efficaci e in grado di offrire protezione. Le ultime sospensioni del diritto di asilo in più Stati membri nel quadro delle misure di protezione Covid-19 hanno infatti mostrato ancora una volta quanto la politica e la pratica europea in materia di asilo possano subire repentini cambiamenti.

CARATTERISTICHE DEI PROGETTI

EPIM mira a sostenere partenariati di organizzazioni della società civile attive a livello europeo, nazionale, bilaterale, regionale e/o locale affinché colgano (urgenti) opportunità di advocacy sulle politiche e pratiche europee in materia di asilo. Alla luce dell’attuale e futura legislazione dell’UE in materia di asilo, quadri e norme relative ai diritti umani, i progetti dovrebbero mirare a:

  • promuovere alternative fattibili (basate su dati concreti);
  • proporre idee stimolanti;
  • salvaguardare il diritto di asilo e prevenire il backtracking.

SOGGETTI AMMISSIBILI

Verranno prese in considerazione solo le proposte presentate in partenariato da almeno 2 organizzazioni della società civile. I partenariati internazionali (ovvero tra organizzazioni con sedi in paesi diversi) sono incoraggiati ma non obbligatori. Possono presentare domanda:

  • organizzazioni non profit e non governative registrate in Europa o nel Regno Unito;
  • organizzazioni non profit attive a livello UE, nazionale, bilaterale, regionale e/o locale.

Il coinvolgimento di altri attori (come ad es. organizzazioni internazionali, Università e/o enti pubblici) è opzionale e deve essere a supporto del partenariato. Le organizzazioni non profit che non hanno sede nell’UE possono candidarsi come partner.

ENTITÀ DEI CONTRIBUTI

I progetti possono richiedere un contributo di massimo 40.000 euro per coprire i costi legati all’attività di advocacy (personale, viaggi, incontri con i decisori politici, comunicazione, etc).

I progetti dovranno avere una durata massima di 18 mesi e possono partire in ogni momento.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

Le organizzazioni dovranno compilare la candidature in lingua inglse attraverso il sistema online di NEF. Nella prima fase verrà chiesto di caricare una Concept Note, successivamente solo i candidati selezionati dovranno presentare una domanda completa e comprensiva di budget.

Il bando è aperto e la valutazione delle Concept Note è programmata ogni 3 mesi partire dal 4 maggio 2020; la seconda e prossima scadenza è il 28 agosto 2020.

Vai alla pagina ufficiale al bando da cui è possibile scaricare le Linee guida per la presentazione delle Concept Note e il facsimile del Formulario.

Per informazioni scrivere a Sophie Ngo-Diep all’email sophie.ngo-diep@epim.info

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Via libera della Commissione a 3 regimi di aiuti di Stato italiani per 6 miliardi di € a sostegno delle PMI colpite dall’emergenza coronavirus

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Si tratta principalmente di incentivi per la ricapitalizzazione, da parte di investitori privati, delle piccole e medie imprese (PMI) colpite dall’emergenza coronavirus.

03-08-2020

La Commissione europea ha approvato tre regimi di aiuti di Stato italiani con un bilancio complessivo di 6 miliardi di €. Si tratta principalmente di incentivi per la ricapitalizzazione, da parte di investitori privati, delle piccole e medie imprese (PMI) colpite dall’emergenza coronavirus. I tre regimi sono stati direttamente approvati rispettivamente a norma dell’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE) e del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato.

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: “Con questi tre regimi, per i quali è previsto un bilancio complessivo di 6 miliardi €, l’Italia sosterrà ulteriormente le PMI colpite dall’emergenza coronavirus, rafforzandone la capitalizzazione e agevolandone l’accesso ai finanziamenti in questi tempi così difficili. Obiettivo di questi regimi è incentivare gli investitori privati ad aiutare le imprese a far fronte ai problemi di liquidità che le affliggono a causa della pandemia e a proseguire l’attività. Continueremo a lavorare in stretta collaborazione con gli Stati membri per trovare soluzioni praticabili in grado di mitigare l’impatto economico dell’emergenza coronavirus nel rispetto delle norme dell’UE.”

Le misure italiane di sostegno

In conformità alle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato, l’Italia ha notificato alla Commissione tre regimi con un bilancio complessivo di 6 miliardi di € per facilitare la provvista di capitali e di liquidità alle società colpite dall’emergenza coronavirus. Questi regimi, tra loro complementari e intesi a incentivare la mobilitazione di investimenti privati, comportano:

  • nell’ambito del primo regime, una sovvenzione associata a un credito d’imposta. Gli investitori privati che conferiscono capitali nelle imprese colpite avranno diritto a beneficiare di un credito d’imposta pari fino al 20% dell’importo investito. Gli aiuti nel quadro di questo regime saranno quindi concessi sia all’investitore (che beneficia dell’agevolazione fiscale) sia all’impresa beneficiaria (destinataria dell’investimento);
  • nel caso della seconda misura, un regime di credito d’imposta, in base al quale le imprese stesse beneficiano di un credito d’imposta pari fino al 30% dell’aumento di capitale;
  • nel caso del terzo regime, infine, un sostegno pubblico che si concretizzerà in prestiti subordinati.

Tutti i regimi saranno accessibili alle imprese che hanno subito una grave riduzione dei ricavi a marzo e ad aprile 2020, a condizione che venga approvato e attuato un aumento di capitale.

I regimi in questione mirano pertanto a migliorare l’accesso ai finanziamenti esterni da parte delle imprese più gravemente colpite dall’impatto economico dell’emergenza coronavirus: si tratta quindi di un contributo volto a garantire la prosecuzione dell’attività imprenditoriale.

La Commissione ha concluso che gli aiuti alle imprese beneficiarie nell’ambito dei tre regimi sono compatibili con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. In particolare, i) per quanto concerne i primi due regimi, gli aiuti non supereranno 800 000 € per impresa (eccetto che nel settore dell’agricoltura primaria e in quello della pesca e dell’acquacoltura, settori in cui si applicano rispettivamente i limiti di 100 000 € e 120 000 € per impresa; ii) per quanto concerne il terzo regime, gli aiuti non supereranno il 12,5% del fatturato del beneficiario nel 2019, come previsto dal quadro temporaneo. Gli aiuti alle imprese nel quadro di questi tre regimi sono limitati nel tempo e possono essere concessi solo entro la fine del 2020.

Quanto agli aiuti agli investitori nell’ambito del primo regime, la Commissione ha valutato la misura in conformità alle norme sugli aiuti di Stato, in particolare all’articolo 107, paragrafo 3), lettera b) TFUE, che consente alla Commissione di approvare le misure di aiuto di Stato attuate dagli Stati membri per porre rimedio a un grave turbamento della loro economia.

La Commissione ha constatato che gli aiuti sono compatibili con i principi enunciati nel trattato UE e con i principi generali contenuti nel quadro temporaneo, in quanto ben mirati a porre rimedio a un grave turbamento dell’economia italiana. A tale riguardo, la Commissione ha ritenuto che si tratta di aiuti concessi semplicemente per incentivare e facilitare gli investimenti privati nelle imprese beneficiarie che hanno subito una consistente riduzione del fatturato a seguito della crisi legata al coronavirus. L’intermediazione degli investitori privati è quindi indispensabile per la realizzazione degli investimenti.

La Commissione ha concluso che i tre regimi sono necessari, opportuni e proporzionati a quanto occorre per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro, in linea con l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo.

Su tale base la Commissione ha approvato le misure in conformità alle norme dell’UE sugli aiuti di Stato.

Contesto

In situazioni economiche particolarmente gravi, come quella in cui si trovano attualmente tutti gli Stati membri e il Regno Unito a causa dell’emergenza coronavirus, le norme dell’UE sugli aiuti di Stato consentono agli Stati membri di concedere sostegno per porre rimedio a un grave turbamento della loro economia. Ciò è previsto dall’articolo 107, paragrafo 3,lettera b), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).

Il 19 marzo 2020 la Commissione ha adottato un quadro temporaneo per gli aiuti di Stato per consentire agli Stati membri di avvalersi pienamente della flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato al fine di sostenere l’economia nel contesto dell’emergenza della COVID-19. Il quadro temporaneo, modificato il 3 aprile 2020,l’8 maggio 2020 e il 29 giugno 2020, prevede che gli Stati membri possano concedere i seguenti tipi di aiuti:

i) sovvenzioni dirette, conferimenti di capitale, agevolazioni fiscali selettive e anticipi fino a 100 000 € a un’impresa operante nel settore dell’agricoltura primaria, 120 000 € a un’impresa operante nel settore della pesca e dell’acquacoltura e 800 000 € a un’impresa operante in qualsiasi altro settore che deve far fronte a urgenti esigenze di liquidità. Gli Stati membri possono inoltre concedere prestiti a tasso zero o garanzie su prestiti a copertura del 100% del rischio fino al valore nominale di 800 000 € per impresa, ad eccezione del settore agricolo primario e del settore della pesca e dell’acquacoltura, per cui si applicano i limiti rispettivamente di 100 000 € e 120 000 € per impresa;

ii) garanzie di Stato per prestiti contratti dalle imprese per assicurare che le banche continuino a erogare prestiti ai clienti che ne hanno bisogno. Queste garanzie di Stato possono coprire fino al 90 % del rischio sui prestiti per aiutare le imprese a coprire il fabbisogno immediato di capitale di esercizio e per gli investimenti;

iii) prestiti pubblici agevolati alle imprese (debito privilegiato o debito subordinato) con tassi di interesse agevolati alle imprese. Questi prestiti possono aiutare le imprese a coprire il fabbisogno immediato di capitale di esercizio e per gli investimenti;

iv) garanzie per le banche che veicolano gli aiuti di Stato all’economia reale. Tali aiuti sono considerati aiuti diretti a favore dei clienti delle banche e non delle banche stesse e sono forniti orientamenti per ridurre al minimo la distorsione della concorrenza tra le banche;

v) assicurazione pubblica del credito all’esportazione a breve termine per tutti i paesi, senza che lo Stato membro in questione debba dimostrare che il paese interessato è temporaneamente “non assicurabile sul mercato”;

vi) sostegno per le attività di ricerca e sviluppo (R&S) connesse al coronavirus al fine di far fronte all’attuale crisi sanitaria con sovvenzioni dirette, anticipi rimborsabili o agevolazioni fiscali. Un sostegno supplementare può essere concesso a progetti transfrontalieri di cooperazione tra Stati membri;

vii) sostegno alla costruzione e all’ammodernamento di impianti di prova per elaborare e testare prodotti (compresi i vaccini, i ventilatori meccanici e gli indumenti di protezione) utili a fronteggiare la pandemia di COVID-19 fino alla prima applicazione industriale. Questo può assumere la forma di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali o anticipi rimborsabili e garanzie a copertura di perdite. Le imprese possono beneficiare di un sostegno supplementare se in esse investe più di uno Stato membro e se l’investimento è concluso entro due mesi dalla concessione dell’aiuto;

viii) sostegno alla produzione di prodotti utili per contrastare la pandemia di COVID-19 sotto forma di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali, anticipi rimborsabili e garanzie a copertura di perdite. Le imprese possono beneficiare di un sostegno supplementare se in esse investe più di uno Stato membro e se l’investimento è concluso entro due mesi dalla concessione dell’aiuto;

ix) sostegno mirato sotto forma di differimento del pagamento delle imposte e/o di sospensione del versamento dei contributi previdenziali per i settori, le regioni o i tipi di imprese particolarmente colpiti dalla pandemia;

x) sostegno mirato sotto forma di integrazioni salariali per i dipendenti alle imprese in settori o regioni che hanno maggiormente sofferto a causa della pandemia di COVID-19 e che altrimenti avrebbero dovuto licenziare del personale;

xi) aiuto mirato alla ricapitalizzazione per le società non finanziarie, se non è disponibile un’altra soluzione adeguata. Sono approntate garanzie per evitare indebite distorsioni della concorrenza nel mercato unico: condizioni riguardanti la necessità, l’adeguatezza e l’entità dell’intervento; condizioni riguardanti l’ingresso dello Stato nel capitale delle imprese e la relativa remunerazione; condizioni riguardanti l’uscita dello Stato dal capitale delle imprese interessate; condizioni relative alla governance, incluso il divieto di dividendi e massimali di remunerazione per la direzione; divieto di sovvenzioni incrociate e divieto di acquisizioni e misure aggiuntive per limitare le distorsioni della concorrenza; obblighi di trasparenza e comunicazione.

Il quadro temporaneo permette agli Stati membri di combinare tra loro tutte le misure di sostegno ad eccezione dei prestiti e delle garanzie sullo stesso prestito, sempre nel rispetto dei massimali fissati nel quadro. Gli Stati membri possono inoltre combinare tutte le misure di sostegno concesse nell’ambito di tale quadro con le possibilità già previste per concedere aiuti de minimis alle imprese, fino a un massimo di 25 000 € nell’arco di tre esercizi finanziari a quelle che operano nel settore dell’agricoltura primaria, di 30 000 € a quelle nel settore della pesca e dell’acquacoltura e di 200 000 € per quelle attive in tutti gli altri settori. Al tempo stesso gli Stati membri devono impegnarsi ad evitare cumuli indebiti delle misure di sostegno a favore delle stesse imprese, limitandone l’importo a quanto necessario per sopperire al fabbisogno effettivo.

Il quadro temporaneo integra inoltre le numerose altre possibilità di cui gli Stati membri già dispongono per attenuare l’impatto socioeconomico dell’emergenza coronavirus, in linea con le norme dell’UE sugli aiuti di Stato. Il 13 marzo 2020 la Commissione ha adottato una Comunicazione relativa a una risposta economica coordinata all’emergenza COVID-19 che illustra queste possibilità.

Ad esempio, gli Stati membri possono introdurre modifiche di portata generale a favore delle imprese (quali il differimento delle imposte o il sostegno alla cassa integrazione in tutti i settori), che non rientrano nel campo di applicazione delle norme sugli aiuti di Stato. Possono inoltre concedere compensazioni alle imprese per i danni subiti e direttamente causati dalla pandemia di COVID-19.

Il quadro temporaneo sarà in vigore fino alla fine di dicembre 2020. Esclusivamente per le misure di ricapitalizzazione la Commissione ha prorogato tale periodo fino alla fine di giugno 2021 poiché i problemi di solvibilità potrebbero manifestarsi solo in una fase successiva con l’evolversi della crisi. Al fine di garantire la certezza del diritto, la Commissione valuterà prima di tali date se il quadro debba essere prorogato.

La versione non riservata della decisione sarà consultabile sotto il numero SA.57289 nel registro degli aiuti di Stato sul sito web della DG Concorrenza della Commissione una volta risolte eventuali questioni di riservatezza. Le nuove decisioni in materia di aiuti di Stato pubblicate su Internet e nella Gazzetta ufficiale figurano nel bollettino elettronico di informazione settimanale in materia di aiuti di Stato (State Aid Weekly e-News).

Ulteriori informazioni sul quadro temporaneo e su altri interventi adottati dalla Commissione per affrontare l’impatto economico dell’emergenza coronavirus sono disponibili qui.

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Fondi europei diretti e indiretti

Aiuti di Stato: La Commissione approva un regime di voucher per 200 milioni di € volto a sostenere l’accesso delle famiglie a basso reddito ai servizi a banda larga in Italia

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La Commissione europea ha approvato un regime di buoni per 200 milioni di € volto ad aiutare le famiglie a basso reddito in Italia ad accedere ai servizi a banda larga ad alta velocità e a ridurre il divario digitale in Italia.

05-08-2020

Nel quadro delle norme UE sugli aiuti di Stato, la Commissione europea ha approvato un regime di buoni per 200 milioni di €, volto ad aiutare le famiglie a basso reddito in Italia ad accedere ai servizi a banda larga ad alta velocità. La misura intende contribuire a ridurre il divario digitale in Italia, limitando contestualmente eventuali distorsioni della concorrenza.

Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza, ha dichiarato: “Il regime di voucher per 200 milioni di € aiuterà le famiglie a basso reddito in Italia a fruire dell’accesso ai servizi internet a banda larga ad alta velocità. È importante sottolineare che contribuirà a ridurre il divario digitale del paese, che nell’emergenza del coronavirus è diventato ancor più evidente. Il regime farà sì che le famiglie ammissibili possano telelavorare e aver accesso ai servizi educativi offerti online senza costi aggiuntivi, attraverso la tecnologia di loro scelta. La decisione offre agli Stati membri indicazioni utili su come questo tipo di regime di voucher possa essere allineato alle norme unionali sugli aiuti di Stato.”

Il regime italiano intende sostenere le famiglie a basso reddito grazie a voucher per acquistare servizi a banda larga con velocità di scaricamento dati (download) pari ad almeno 30 megabit al secondo (Mbps), privilegiando la più alta velocità disponibile, fatta salva la presenza nella zona interessata delle varie infrastrutture del caso. I voucher coprono anche l’offerta – da parte del medesimo operatore di telecomunicazioni – delle apparecchiature necessarie, come un tablet o un personal computer.

La misura mira a consentire alle famiglie ammissibili di telelavorare e accedere a servizi, educativi e di altro tipo, forniti online da scuole, università, prestatori di servizi pubblici e imprese.

L’ Italia ha notificato la misura di sostegno alla Commissione perché la valuti ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato. La Commissione ha constatato che il regime, destinato principalmente alle famiglie, costituisce al tempo stesso un aiuto di Stato a favore degli operatori di servizi di telecomunicazione, i quali saranno in grado di offrire tali servizi sulle infrastrutture a banda larga esistenti e forniranno le attrezzature necessarie (computer e/o tablet).

La Commissione ha pertanto considerato la misura ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato, in particolare l’articolo 107, paragrafo 2, lettera a), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), che consente agli Stati membri di concedere aiuti a carattere sociale a singoli consumatori a determinate condizioni.

La Commissione ha rilevato che la misura sarà neutra sotto il profilo tecnologico. Le famiglie ammissibili potranno infatti usare il voucher per iscriversi a qualsiasi servizio d’accesso a banda larga di nuova generazione (NGA) presso l’operatore di loro scelta. Inoltre, non vi sarà discriminazione basata sull’origine dell’operatore di telecomunicazioni o sull’origine dei prodotti. Qualsiasi operatore di telecomunicazioni in grado di fornire alle famiglie ammissibili i servizi a banda larga NGA e le apparecchiature per gli utenti finali necessarie avrà la possibilità di offrire i propri servizi.

L’Italia prenderà inoltre le misure necessarie per evitare indebite distorsioni della concorrenza, in particolare verificherà che il regime non sia usato per limitarsi a sostituire iscrizioni già esistenti ai servizi a banda larga NGA.

Su queste basi la Commissione ha concluso che il regime è conforme alle norme unionali sugli aiuti di Stato e contribuisce agli obiettivi strategici dell’UE definiti nell’agenda digitale europeaCerca le traduzioni disponibili del link precedente e nella comunicazione “Verso una società dei Gigabit europea“.

La decisione offre agli Stati membri indicazioni utili su come questi regimi possano essere allineati alle norme dell’UE sugli aiuti di Stato.

Contesto

La connettività a banda larga riveste un’importanza strategica per la crescita e l’innovazione in Europa in tutti i comparti dell’economia, anche ai fini della coesione sociale e territoriale. L’agenda digitale europeaCerca le traduzioni disponibili del link precedente riconosce i vantaggi socioeconomici della banda larga e fissa obiettivi allo sviluppo della banda larga in Europa, tra i quali si annovera la soglia del 50 % o più di famiglie europee iscritte a connessioni internet superiori a 100 Mbps.

Nel 2016 l’agenda digitale europea è stata integrata dalla comunicazione sulla società dei GigabitCerca le traduzioni disponibili del link precedente, che definisce gli obiettivi di connettività da raggiungere entro il 2025, in base ai quali lo sviluppo di reti ad altissima capacità, in grado di fornire velocità di download di almeno 100 Mbps potenziabili a 1 Gbps, consentiranno l’utilizzo diffuso di prodotti, servizi e applicazioni nel mercato unico digitale.

La versione non riservata della decisione sarà consultabile sotto il numero SA.57495 nel registro degli aiuti di Stato sul sito web della DG Concorrenza della Commissione una volta risolte eventuali questioni di riservatezza. Le nuove decisioni in materia di aiuti di Stato pubblicate su internet e nella Gazzetta ufficiale figurano nel bollettino elettronico di informazione settimanale in materia di aiuti di Stato (State Aid Weekly e-News).

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