Il consueto rapporto annuale della rete Eurydice aggiorna i dati su stipendi, indennità, prospettive di carriera e potere d’acquisto di insegnanti e capi di istituto e fa il punto su questo aspetto fondamentale dello sviluppo professionale
L’aggiornamento annuale del rapporto di Eurydice sugli stipendi e le indennità degli insegnanti e dei capi di istituto in Europa è stato pubblicato oggi, come di consueto, in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti. Quest’anno, per la prima volta, Eurydice ha pubblicato in precedenza, e come open data a sé stanti, anche le schede con i dati per paese , raccolti congiuntamente dalle reti Eurydice e OCSE/NESLI.
La retribuzione e le prospettive di carriera degli insegnanti sono parte integrante delle politiche volte ad attrarre i candidati migliori e a garantire la loro permanenza nella professione. Il rapporto di Eurydice mostra, in chiave comparativa, la composizione e le differenze di retribuzione degli insegnanti e dei capi di istituto delle scuole pubbliche prescolari, primarie e secondarie generali in 39 sistemi educativi europei, prendendo come anno di riferimento l’anno scolastico 2020/2021.
Se andiamo ad analizzare un po’ più da vicino i principali risultati del rapporto, emergono, innanzitutto, significative differenze tra i paesi europei negli stipendi di base degli insegnanti all’inizio della loro carriera. Questi possono infatti variare, a seconda del paese, da circa 4.000 € a 92.000 € all’anno. Gli stipendi possono anche essere espressi in standard di potere d’acquisto (SPA), un’unità monetaria fittizia che, eliminando le differenze dei diversi livelli di prezzo tra i paesi, facilita la comparazione internazionale. Se prendiamo come unità di misura lo SPA, ci sono ancora variazioni significative tra i Paesi, ma con un’ampiezza ridotta. Gli stipendi lordi di base iniziali degli insegnanti in Europa possono variare, infatti, da circa 8.000 SPA a circa 59.000 SPA all’anno.
Figura 1: Stipendi di base lordi annuali all’inizio della carriera di insegnanti a tempo pieno delle scuole pubbliche, a. s. 2020/21 (in SPA)
NB: Gli stipendi in tabella sono stati convertiti dalle valute nazionali in SPA (standard di potere d’acquisto).
In 11 Paesi europei analizzati, tutti gli insegnanti neoassunti hanno lo stesso stipendio di base, indipendentemente dal livello di istruzione in cui insegnano. In media, gli insegnanti della scuola primaria tendono a guadagnare meno, mentre gli insegnanti della scuola secondaria superiore generalmente guadagnano di più. Nella maggior parte dei Paesi, le differenze di stipendio tra i vari livelli di istruzione sono legate alle differenze nei requisiti minimi di qualifica richiesti per diventare insegnante. L’Italia, da questo punto di vista, risulta una delle poche eccezioni poiché gli stipendi iniziali di base degli insegnanti del livello secondario sono più alti rispetto a quelli del primario, pur dovendo possedere tutti gli insegnanti una laurea magistrale, come titolo di accesso alla professione.
Anche il potenziale di aumento degli stipendi di base nel corso della carriera varia notevolmente. A seconda del Paese, infatti, gli stipendi iniziali possono aumentare, nel corso della carriera di un insegnante, dal 16% (in Danimarca e Serbia) al 143% (a Cipro). Il numero medio di anni necessari per raggiungere il massimo della retribuzione va dai 12 anni in Danimarca ai 42 anni in Ungheria. In Irlanda, Cipro, Paesi Bassi e Polonia, lo stipendio iniziale degli insegnanti può aumentare di oltre il 60% nei primi 15 anni di servizio.