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Fondi Europei – Serve davvero un attestato per poter scrivere un progetto europeo?

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Molti si domandano se serva un attestato o una certificazione per approcciarsi alla scrittura di un progetto europeo. La risposta è no.

 

Un progetto Europeo non ha bisogno di attestati per essere scritto

 

In un mondo del lavoro come quello in cui ci troviamo, spesso risulta importante avere quante più certificazioni, diplomi, lauree possibili. Ma nella praticità del lavoro, questi riconoscimenti certificano davvero sempre tutte le competenze? E nel campo dell’europrogettazione? Serve un attestato in materia di fondi europei per poter scrivere un progetto europeo? La risposta è no.

Ovviamente tutte le certificazioni che si ricevono nella vita sono importanti. Stanno a rappresentare un lavoro svolto, una competenza acquisita, una capacità, uno
studio. Sono chiaramente importanti, e svalutarli non è quello che intendiamo fare, vogliamo però porre l’attenzione sul fatto che, se quegli attestati non sono accompagnati da un vero sapere, reale, concreto, che sappia trasformare quelle nozioni in qualcosa di diverso, che sappia renderle concrete, forse lasciano il tempo che trovano.

 

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“Rilasciate un attestato dopo il corso sui fondi europei?”

Alla fine di ogni corso che si frequenta, giustamente, viene richiesto un attestato, ed anche i nostri corsi sui fondi europei prevedono questo riconoscimento finale. È importante però sapere che è necessario accompagnare questo certificato sapere con un saper fare. Ed il sapere fare, saper scrivere un progetto europeo, è una competenza che può essere certificata solo dopo la reale scrittura (e auspicabile vittoria) di tale progetto.

Dunque se avete il desiderio di proporvi presentandovi in qualche ente che magari è alla ricerca di personale per quanto riguarda la progettazione europea, non mostrate solamente gli attestati, ma cercate di far comprendere quanto quegli attestati possano essere stati produttivi ed abbiano accresciuto la vostra formazione al punto tale da rendervi abili scrittori di progetti europei ed esperti in fondi europei. Questo però si può verificare solo sul campo, aprendo il nostro computer e cominciando a scrivere.

La Commissione Europea non richiede alcuna certificazione a coloro che aprono il formulario web e si approcciano alla scrittura di un progetto europeo, quindi non lasciatevi frenare dall’idea che sia necessario un attestato. Certo, averlo è un riconoscimento, ma il vero grande riconoscimento ci sarà nel momento in cui riceverete una mail che vi comunicherà che il vostro progetto europeo ha vinto.

Quello che noi consigliamo sempre dunque è di studiare, formarsi ed informarsi non per avere un nuovo diploma da appendere al muro, ma per acquisire le competenze e conoscenze per poter scrivere subito dopo un corso, un progetto europeo in autonomia.

 

 

Vuoi diventare esperto in fondi europei?

 

 

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News dal terzo settore – I titoli di solidarietà

Oggi parleremo dei titoli di solidarietà, ne vedremo le principali caratteristiche e relative scadenze.

Che cosa sono i titoli di solidarietà?

I titoli di solidarietà sono obbligazioni ad altri titoli di debito non subordinati, non convertibili e certificati di deposito raccolti dagli Istituti di credito in favore degli enti del terzo settore per lo svolgimento delle attività indicate dal decreto legislativo 117/2017.

Gli istituti di credito devono pubblicare almeno una volta l’anno sul loro sito i dati relativi agli enti che hanno ricevuto finanziamenti con il dettaglio delle attività svolte.

È fatto divieto applicare commissioni di collocamento. Inoltre le obbligazioni e gli altri titoli di debito devono avere scadenza non inferiore a 36 mesi, mentre i certificati di deposito hanno scadenza non inferiore a 12 mesi.

Vuoi imparare a coniugare le attività del terzo settore con la gestione dei fondi europei?

Fondi Europei – Serve una laurea per scrivere un progetto europeo?

Se vi state chiedendo che cosa serve per entrare nel mondo dei fondi europei e dell’europrogettazione, la risposta non è certo una laurea.

Fondi Europei: è importante essere laureati?

Non servono diplomi, tutti quanti possono riscoprirsi europrogettisti. Certamente degli studi universitari e non solo, possono essere utili, soprattutto se fatti in determinati campi, poiché l’europrogettazione e la gestione dei fondi europei necessitano di varie competenze.

Avere ad esempio una mente progettuale come può essere quella di un ingegnere o un architetto può essere vantaggioso per scrivere dei progetti europei molti diretti, che non si perdano in fronzoli ed arrivino direttamente al raggiungimento dell’obiettivo.

Avere delle competenze e conoscenze nell’ambito dell’economia può essere importante nella fase di rendicontazione dei progetti e della scrittura e stima del budget da richiedere alla commissione europea.

Possedere una proprietà di linguaggio come può essere quella di chi è laureato in lettere può essere utile nella stesura di un progetto europeo così come può essere importante avere delle conoscenze in campo giuridico per gestire con più competenza determinate situazioni a livello internazionale.

Questi sono solamente alcuni esempi di lauree che si possono avere, ma che non sono indispensabili. Per questo motivo diciamo sempre che non serve nessuna laurea specifica, ma che tutte possono portare vantaggio in qualche modo, vista la vastità di competenze che deve avere un europrogettista.

Fondi europei – Che serve per scrivere un progetto europeo?

Come abbiamo detto, non sono necessarie lauree per scrivere un progetto e chiedere dei fondi europei, serve però molta costanza e voglia di mettersi in gioco, di tentare e di fare.

Può sembrare banale ma non lo è affatto: per imparare a fare qualcosa bisogna iniziare a farla, e lo stesso vale per la progettazione. Solamente facendola si può imparare davvero una propria tecnica, si possono scoprire i trucchi del mestiere e si può migliorare sempre di più.

Ricevere fondi europei non è però una passeggiata, scrivere un progetto europeo richiede tempo, dedizione e studio, ma non lo studio accademico che spesso si pensa, uno studio delle condizioni di partenza di una determinata situazione, uno studio del formulario da compilare, uno studio del panorama internazionale. Sono queste alcune delle principali cose che un europrogettista deve sapere e deve saper fare.

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Fondi Europei – Le priorità della Commissione Europea

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Un’attenzione in più per ricevere fondi europei

Quando ci si approccia alla scrittura di un progetto per la richiesta di fondi europei, dopo aver trovato il bando giusto per noi, ci dobbiamo chiedere una cosa molto importante: i nostri obiettivi vanno incontro a quelli della Commissione Europea? Se la risposta non sarà affermativa, è bene forse apportare qualche modifica o aggiunta a quello che abbiamo pensato di scrivere nel nostro progetto.

La Commissione Europea infatti stabilisce periodicamente le priorità in base alle quali potrà assegnare i fondi europei a determinati progetti rispetto che ad altri. Non è obbligatorio rispettarle, ma se vogliamo avere maggiori possibilità di ricevere i finanziamenti, è opportuno almeno conoscerle ed eventualmente inserirle nel nostro progetto.

 

 

Le priorità della Commissione per i fondi europei

Vediamo insieme quali sono le attuali priorità, per poter andare a scrivere progetti europei che siano sempre più pertinenti con le richieste dell’Unione e quindi finanziabili:

 

  1. Occupazione, crescita e investimenti
  2. Mercato unico digitale
  3. L’Unione dell’energia e il clima
  4. Mercato interno
  5. Un’unione economica e monetaria più profonda e più equa
  6. Una politica commerciale equilibrata e lungimirante per gestire correttamente la globalizzazione
  7. Giustizia e diritti fondamentali
  8. Le migrazioni
  9. Un ruolo più incisivo a livello mondiale
  10. Cambiamento democratico

Come vediamo sono delle tematiche molto varie, e dunque anche i tipi di progetti che si possono scrivere lo saranno. I fondi europei danno infatti possibilità di crescita a molteplici ambiti e si può anche tirare fuori la propria vena più creativa durante la fase di scrittura, ma anche durante quella dell’implementazione. Per saperne di più in merito ad ognuna delle varie priorità, potete consultare il sito della Commissione Europea nella sezione specifica.

Chiaramente più si cercherà, con il nostro progetto, di andare incontro a quelle che sono le priorità della Commissione, più si potrà avere la possibilità di riuscire a ricevere i fondi europei che stiamo richiedendo.

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La scomparsa delle Onlus

La scomparsa delle Onlus

Quando avrà luogo la piena attuazione del Codice del Terzo settore, verrà abrogata la normativa sulle Onlus le quali dovranno avviare il procedimento per l’iscrizione al Registro unico nazionale del terzo settore. In questo periodo transitorio trova ancora applicazione la vecchia normativa ai fini e per gli effetti derivati dall’iscrizione all’anagrafe delle Onlus.

Dunque fino a quando non vi sarà l’istituzione del Registro Unico e fin quando questo non sarà effettivamente operativo, la normativa sulle Onlus non potrà trovare abrogazione.

Altra importante novità è che le convenzioni con enti pubblici stipulate dopo il 1 gennaio 2018 sono assoggettate all’importa di registro del 3% e sono esenti da imposta di bollo.