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Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP): Bando per le PMI del settore dell’Economia Blu

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Ente Erogatore

Commissione europea

Obiettivo

a) Sostenere le tecnologie innovative e/o i servizi marittimi perchè si preparino al mercato e fare avanzamenti verso l’ingresso nel mercato

b) Agevolare la crescita dei modelli di business e delle soluzioni di servizio nel settore dell’Economia Blu

c) Ridurre il rischio degli investimenti in questi progetti e facilitare così il loro accesso ad altri meccanismi di finanziamento per le fasi successive delle loro attività.

Azioni

Saranno finanziate proposte progettuali tese a:
– contribuire alla creazione di un prodotto e/o un servizio nell’Economia Blu;
– contribuire a uno o più obiettivi politici dell’UE, compresa la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, un’economia più circolare, la sicurezza energetica, l’adattamento ai cambiamenti climatici, l’inclusione delle comunità costiere, la creazione di posti di lavoro di elevato valore nell’Economia Blu, una migliore protezione, un uso sostenibile del capitale naturale o culturale;
– spostare le attività esistenti verso questi obiettivi.

I progetti dovrebbero avere il livello di maturità tecnologica 6-8. Il livello di maturità tecnologica (Technology Readiness Level – TRL) è una scala applicata da molti stakeholder del settore pubblico e dell’industria per valutare la maturità delle tecnologie/applicazioni in evoluzione in termini di fattibilità e potenziale commerciale. TRL 6 indica una tecnologia dimostrata in un ambiente pertinente; ambiente rilevante a livello industriale nel caso di tecnologie abilitanti fondamentali; TRL 8 indica una sistema completo e qualificato.

 

Settori di intervento (elenco non esaustivo):
– bioeconomia blu: coltivazione, allevamento o cattura di organismi viventi, di acqua dolce o salata, e attività basate sull’uso o sulla lavorazione di questi organismi;
– trasformazione digitale delle attività oceaniche e costiere;
– energia rinnovabile, compresa l’energia da vento, sole (galleggiante), dalle maree, delle onde e gradienti termici;
– tecnologie abilitanti quali sensori, materiali o rivestimenti resistenti alla corrosione o alle incrostazioni, digitalizzazione, apparecchiature di trasmissione dell’elettricità, piattaforme multiuso;
– produzione di nuovi prodotti da risorse viventi o non viventi che altrimenti verrebbero scartate e buttate;
– spedizioni più pulite;
– monitoraggio, bonifica o gestione dell’inquinamento;
– nuove facilities a supporto della diversificazione o dell’efficienza energetica dei porti;
– turismo che contribuisce alla protezione o alla conservazione del capitale naturale.

 

Il concetto di Economia Blu copre le attività economiche che si svolgono nell’ambiente marino o che utilizzano come fattori le risorse marittime, così come le attività economiche esterne ai settori citati ma che sono coinvolte nella produzione di beni o nella fornitura di servizi che contribuiranno a tali attività. Possono anche essere attività a terra, come produzione e trasformazione di microalghe, l’acquacoltura terrestre o simili.

Beneficiari

PMI a scopo di lucro stabilite in uno Stato UE (compresi i Paesi e territori d’Oltremare) ossia micro, piccole e medie imprese.

Entità Contributo

Il contributo potrà coprire fino al 70% dei costi ammissibili; le sovvenzioni saranno comprese indicativamente fra 700.000 e 2.500.000 euro.

Modalità e procedura

In generale una proposta progettuale può essere presentata da un consorzio (partnership) o da un singolo proponente.

La durata dei progetti sarà di massimo 36 mesi.

La documentazione per la preparazione delle proposte progettuali è disponibile sulla pagina web del bando indicata negli indirizzi utili.

Le proposte progettuali devono essere presentate in formato elettronico attraverso l’ Electronic Sumission Service (ESS) seguendo le indicazioni presenti sulle pagine web di riferimento.

La procedura di valutazione dei progetti avverrà in due fasi: nella prima fase si procederà ad una valutazione dei requisiti formali di ammissibilità, e a seguire tutti i progetti ammissibili saranno valutati rispetto alla capacità operativa e ai criteri di aggiudicazione: questa valutazione darà luogo ad una classifica dei progetti in ordine decrescente di punteggio. Fra i progetti inseriti in tale classifica passano alla fase 2 le proposte classificate coi punteggi più alti fino al punto in cui le sovvenzioni richieste generano un importo cumulato pari all’incirca al doppio del budget disponibile per il bando (il numero di progetti che passerà alla fase 2 sarà quindi dinamico, in funzione del volume di proposte ricevute che superano tutte le soglie di qualità e delle sovvenzioni richieste da quelle con i migliori punteggi).

I proponenti delle proposte passate alla fase 2 saranno quindi invitati a Bruxelles nella settimana 11-15 maggio 2020 per un colloquio in cui dovranno illustrare ed eventualmente chiarire il loro progetto e su questo otterranno un punteggio che, sommato al punteggio ottenuto nella fase 1, determinerà il punteggio finale e quindi la classifica dei progetti da finanziare fino a esaurimento del budget.

Il 25 novembre a Bruxelles si è svolta a Bruxelles una giornata informativa dedicata a questo bando: la registrazione è disponibile qui

Scadenza

27/02/2020

Referente

Commissione europea – Agenzia Esecutiva per le PMI (EASME)

Risorse finanziarie disponibili

22.505.000 euro

Il budget complessivo potrebbe essere aumentato di un ulteriore 20%.

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Opportunità per le associazioni culturali: Bando “Educare alla lettura”

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Il bando di cui parliamo oggi prende il nome di “Educare alla lettura”, ed è stato emanato dal Centro per il libro e la lettura, istituto autonomo del MiBACT, il Ministero per i Beni Culturali e per il Turismo. Il bando ha come obiettivo quello di promuovere la sperimentazione e lo sviluppo di didattiche per scuole secondarie di secondo e di primo grado al fine di elaborare dei percorsi di formazione e di studio sulla centralità della lettura.

Le attività dei progetti che verranno proposti dunque saranno rivolte agli insegnanti, i quali dovranno formarsi ed aggiornarsi nel settore della Reading Leteracy.

I progetti dovranno dunque:

  • coinvolgere gli insegnanti, incentivandone la partecipazione attiva, anche con riferimento a progetti culturali già presenti sul territorio
  • favorire la conoscenza delle biblioteche e delle librerie del territorio
  • favorire la lettura e il lavoro su libri che verranno proposti durante i corsi
  • favorire momenti di lettura a voce alta

Gli enti che potranno presentare la proposta progettuale potranno essere fondazioni, associazioni culturali o altri enti senza scopo di lucro che abbiano almeno due anni di esperienza – che dovrà essere documentata e certificata – nel settore della formazione e di educazione alla lettura. Gli enti non possono presentare più di un progetto, e non possono avere già in corso un progetto finanziato dall’edizione precedente del bando “Educare alla lettura”.

La scadenza del bando è fissata per il giorno 14 febbraio 2020 alle ore 18.00.

L’ammontare totale del finanziamento disponibile è pari a 330.ooo euro, mentre per ogni singolo progetto è possibile richiedere fino ad un massimo di 30.000 euro.

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Beneficiari di un progetto europeo

Fondi Europei – Chi sono i beneficiari di un progetto europeo? E i destinatari?

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Oggi parliamo di beneficiari di un progetto europeo. Saperli riconoscere ed individuare è molto importante sia nella stesura del progetto stesso che durante la sua implementazione. Cosa molto importante è anche non confonderli con il destinatario del progetto. Vediamo insieme di che cosa stiamo parlando.

I beneficiari di un progetto europeo possono sempre essere suddivisi in due categorie differenti: beneficiari diretti e beneficiari indiretti.

I beneficiari sono i soggetti, gli enti, che trarranno beneficio dalle attività del progetto e dal raggiungimento degli obiettivi che il progetto stesso prevede.

Sono dunque quei soggetti verso i quali le azioni e le attività del nostro progetto europeo sono mirate.

I beneficiari diretti sono coloro che ricevono dal progetto un beneficio diretto. Facciamo un esempio. Se l’obiettivo del nostro progetto è quello di contrastare il bullismo all’interno delle scuole, il beneficiario diretto del nostro progetto è la vittima di bullismo o la potenziale vittima.

I beneficiari indiretti invece, sono coloro che non beneficeranno in maniera diretta dai risultati del progetto, ma avranno comunque dei vantaggi dal raggiungimento del progetto. Nell’esempio che abbiamo preso in considerazione poco fa, i beneficiari indiretti possono essere le famiglie dei ragazzi vittime di bullismo, oppure la scuola, la comunità locale e tante altre realtà vicine ai beneficiari diretti.

È importante non confondere i beneficiari del progetto con i destinatari.

Chi sono infatti i destinatari di un progetto europeo?

I destinatari di un progetto europeo sono coloro i quali prendono parte alle attività del progetto, svolgono le azioni previste dal progetto, prendono parte ad un meeting e quant’altro. Spesso i destinatari sono infatti differenti rispetto ai beneficiari del progetto. Tornando all’esempio che abbiamo fatto fino ad ora, possiamo ipotizzare che il nostro progetto europeo preveda delle sessioni di formazione per degli insegnanti affinché siano poi in grado di contrastare il fenomeno del bullismo all’interno delle scuole. In questo caso i destinatari saranno dunque gli insegnanti perché saranno loro che svolgeranno le attività del progetto.

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Europrogettazione: i consigli di Mattia Di Tommaso

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Uno dei consigli che diamo sempre durante i nostri corsi e che teniamo a mente quando ci approcciamo alla scrittura di un progetto europeo, è quello di non avere progetti troppo ambiziosi. Che cosa significa questo?

Significa che è certamente nobile poter auspicare e progettare la pace nel mondo, o l’eliminazione definitiva del bullismo in tutte le scuole, o ricercare l’integrazione di tutti coloro che vivono in luoghi che non sono il loro luogo di origine..ma siamo davvero sicuri di essere in grado di raggiungere quell’obiettivo? Siamo sicuri di avere le risorse per poterlo fare? Siamo sicuri che siano degli obiettivi realmente raggiungibili tramite un singolo progetto europeo?

Tutte questo sono le domande che dobbiamo porci nel momento in cui andiamo ad individuare gli obiettivi del nostro progetto europeo – cosa che, come oramai sapremo bene, deve seguire una ben dettagliata e precisa analisi del problemi.

Certamente gli esempi che abbiamo fatto in precedenza sono di nobile spessore, e non è detto che dobbiamo abbandonarli del tutto, ma quantomeno, se desideriamo raggiungere l’obiettivo in questione, si può pensare di ridimensionarlo. Ad esempio, invece di scrivere che desideriamo eliminare definitivamente il fenomeno del bullismo nel mondo- cosa molto complessa – possiamo dire che desideriamo diminuirlo in un dato territorio. Chiaramente è diverso pensare di limitare un fenomeno in un luogo limitato, invece che pensare di eliminarlo del tutto in un territorio troppo vasto.

Anche pensare a tutto ciò, è uno dei vari compiti dell’esperto in europrogettazione.

 

 

 

 

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Opportunità per le no profit: Google e servizi

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L’opportunità di cui parliamo oggi è offerta da Google. Google per il No profit mette a disposizione di enti no profit appunto, delle funzionalità specifiche di Google che in altri casi sarebbero invece a pagamento. Di quali funzionalità e prodotti parliamo?

  • Google Ad Grants
  • G Suite per il no profit
  • Accesso a Youtube di livello Premium
  • Google Heart e Google Maps

Chi può presentare la domanda?

Gli enti che possono presentare la domanda devono essere: le organizzazioni no profit, religiose o no, che agiscono per scopi di pubblica utilità; le fondazioni, le associazioni e le cooperative che si sono registrate come ONLUS e le ONG (organizzazioni non governative) internazionali che devono essersi registrate al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Come si può presentare la domanda?

E’ necessario che l’ente che desidera presentare la propria domanda si registri online su TechSoup, al fine di validare i requisiti di idoneità dell’ente proponente. Dopo che questi requisiti saranno stati riconosciuti ed approvati sarà possibile mandare, sempre in maniera telematica, la propria richiesta.

Quando scade la possibilità di fare richiesta?

Non c’è scadenza per questo tipo di domande.

Per qualunque dubbio è bene consultare il sito di Google che si occupa in maniera specifica di questi servizi per il no profit.

 

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EUROPROGETTAZIONE: Breve guida sull’obiettivo di un progetto europeo

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Abbiamo creato una breve guida che spieghi che cos’è l’obiettivo di un progetto europeo, come è possibile individuarlo all’interno del nostro contesto di azione e quali sono le sue principali caratteristiche.

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_button button_text=”SCARICA LA GUIDA ” buttom_link_src=”url:http%3A%2F%2Fwww.mattiaditommaso.it%2Fwp-content%2Fuploads%2F2019%2F12%2FGUIDA-OBIETTIVO-DI-UN-PROGETTO-EUROPEO.pdf|||” style=”style_1″ box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)” hover_box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)”][/vc_column][/vc_row]

FONDI EUROPEI: IL PROGRAMMA JUSTICE

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Come sappiamo la Commissione Europea ha vari programmi di finanziamento, differenti per caratteristiche e settore d’azione. Il programma di finanziamento europeo di cui parliamo in questo articolo è il programma Justice. Questo programma ha come obiettivo quello di sviluppare i sistemi giuridici al fine di garantire un’efficiente collaborazione nel settore penale e civile e di migliorare il ricorso agli strumenti giuridici negli stati membri.

I settori di azione del programma Justice sono dunque i seguenti: pubbliche amministrazioni, educazione, formazione continua, giustizia e sicurezza.

Il budget totale che è stato stanziato per questo programma è pari a 378 miliardi di euro.

Chi sono gli enti che possono richiedere i fondi europei provenienti da questo programma?

Le amministrazioni statali, le autorità regionali e locali, le imprese, le PMI, le università, i centri di ricerca, i centri di formazione, le scuole superiori, le associazioni, le camere di commmercio, le ONG, le organizzazioni internazionali.

Quali sono le priorità del programma Justice?

  • Cooperazione giudiziaria in materia civile e penale
  • Formazione giudiziaria
  • Accesso effettivo alla giustizia in Europa, compresi i diritti delle vittime di reato e i diritti procedurali nei procedimenti penali
  • Iniziative di politiche antidroga (cooperazione giudiziaria e aspetti di prevenzione alla criminalità)

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_button button_text=”SCOPRI I NOSTRI PERCORSI FORMATIVI” buttom_link_src=”url:http%3A%2F%2Fwww.mattiaditommaso.it%2Fcorsi-online%2F|||” style=”style_1″ box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)” hover_box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)”][/vc_column][/vc_row]

Racconta un Progetto: QUANTA STRADA RAGAZZE

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Il progetto di cui parliamo oggi è Quanta Strada Ragazze. Questo progetto, degli enti ECA Onlus e SOS Diritti e Legalità, è stato finanziato da Roma Capitale e scritto dal nostro docente Mattia Di Tommaso.

L’obiettivo del progetto è quello di promuovere i diritti delle donne, delle ragazze e dell’uguaglianza di genere.

Si sono svolte a Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca, tre giornate di incontro – 25, 26 e 27 novembre 2019 – con i giovani studenti di classi elementari e medie. Durante questi incontri i partecipanti hanno potuto conoscere tutta la strada fatta dalle donne nell’ambito del riconoscimento dei propri diritti, lottando contro ogni discriminazione.

 [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_button button_text=”QUANTA STRADA RAGAZZE” buttom_link_src=”url:https%3A%2F%2Fwww.ecaonlus.org%2Fquanta_strada.html|||” style=”style_1″ box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)” hover_box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)”][/vc_column][/vc_row]

Europrogettazione: quali vantaggi per le associazioni?

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Oggi andiamo a vedere insieme in che modo degli esperti di europrogettazione possano essere fondamentali all’interno di un’associazione. Parliamo di associazioni in quanto la maggior parte dei fondi europei sono destinati agli enti no-profit, dunque le associazioni sono fra gli enti che possono ricevere finanziamenti dalla Commissione Europea.

Vincere un progetto europeo per un’associazione può significare molte cose. La prima è certamente la possibilità di far crescere il proprio staff e di ampliare le sue competenze. Infatti mettersi alla prova nell’organizzazione di eventi internazionali, di comunicazioni con altri paesi della Comunità Europea, è una grande possibilità di crescita sia personale che collettiva per tutte la realtà associativa. Non tutte le associazioni infatti sono abituate ad interfacciarsi con grandi realtà.

Un’altra grande opportunità di crescita si lega infatti a questo. Entrare a far parte di un network più ampio, internazionale, può dare all’associazione in questione una visibilità maggiore. Entrare in un circuito di possibilità e di crescita può far diventare l’associazione anche più organizzata, più precisa nella sua contabilità, nel managent, nella gestione delle risorse umane.

Consideriamo infatti l’internazionalizzazione di un’associazione un punto di forza da tutti i punti di vista. Ci sono a questo punto due possibilità che possono essere prese in considerazione: o formare il proprio staff – o parte di esso – tramite dei corsi di europrogettazione, oppure rivolgersi a dei professionisti del settore. Questa scelta dipende chiaramente dalle situazioni, da quante persone attivamente lavorano all’interno dell’associazione, dalle competenze dello staff, dalle possibilità economica che essa ha.

Noi crediamo che sia fondamentale per ogni associazione avere al suo interno un reparto dedicato esclusivamente alla ricerca di bandi e fondi europei e quindi all’europrogettazione. 

 [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_button button_text=”SCOPRI COME FORMARE IL TUO STAFF” buttom_link_src=”url:http%3A%2F%2Fwww.mattiaditommaso.it%2Fformazione-staff-associazioni%2F|||” style=”style_1″ box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)” hover_box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)”][/vc_column][/vc_row]

Europrogettazione: che cos’è l’obiettivo di un progetto europeo?

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Un’altra delle fasi fondamentali del lavoro di europrogettazione è quella che segue la fase dell’analisi dei problemi. Stiamo parlando della ricerca degli obiettivi del progetto. Ovviamente, se è stata fatta una buona analisi dei problemi, sarà semplice individuare gli obiettivi.

Ad esempio se abbiamo riscontrato che il problema del nostro territorio è la presenza della discriminazione nei confronti di una data fascia di persone, l’obiettivo del nostro progetto dovrebbe essere quello di diminuire questa discriminazione in quel settore. Per concretizzare possiamo dunque dire che l’obiettivo generale del nostro progetto europeo può essere la conversione in positivo del problema riscontrato. 

 

Europrogettazione: l'obiettivo di un progetto europeo

 

Perché abbiamo parlato di obiettivo generale? Perché durante la fase di europrogettazione si possono individuare due tipologie di obiettivi: quelli generali e quelli specifici. Non sarà dunque difficile comprendere che gli obiettivi specifici dovranno essere funzionali per il raggiungimento di quello generale.

Ovvero: come raggiungo l’obiettivo generale? Con il raggiungimento degli obiettivi specifici. Come raggiungo gli obiettivi specifici del mio progetto europeo?

Questa fase richiede molta attenzione nel momento della scrittura sul formulario. Ciò perché chiaramente spiegare come e con quali mezzi si ha intenzione di raggiungere un determinato obiettivo, può far comprendere ai valutatori in questione quanto e come noi siamo competenti nel settore da noi scelto, quanto possiamo davvero raggiungere un obiettivo.

Dobbiamo fare molta attenzione a scegliere gli obiettivi del nostro progetto europeo, evitando di lasciarci trasportare troppo dall’ambizione di portare la pace nel mondo. L’obiettivo deve essere realizzabile e dimostrabile, quindi è importante essere molto concreti nella scelta degli obiettivi e trovare un modo per raggiungerli che possa essere, se possibile, anche replicabile. L’europrogettazione si basa sulle piccole cose.

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