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Opportunità per le associazioni culturali: Bando “Educare alla lettura”

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Il bando di cui parliamo oggi prende il nome di “Educare alla lettura”, ed è stato emanato dal Centro per il libro e la lettura, istituto autonomo del MiBACT, il Ministero per i Beni Culturali e per il Turismo. Il bando ha come obiettivo quello di promuovere la sperimentazione e lo sviluppo di didattiche per scuole secondarie di secondo e di primo grado al fine di elaborare dei percorsi di formazione e di studio sulla centralità della lettura.

Le attività dei progetti che verranno proposti dunque saranno rivolte agli insegnanti, i quali dovranno formarsi ed aggiornarsi nel settore della Reading Leteracy.

I progetti dovranno dunque:

  • coinvolgere gli insegnanti, incentivandone la partecipazione attiva, anche con riferimento a progetti culturali già presenti sul territorio
  • favorire la conoscenza delle biblioteche e delle librerie del territorio
  • favorire la lettura e il lavoro su libri che verranno proposti durante i corsi
  • favorire momenti di lettura a voce alta

Gli enti che potranno presentare la proposta progettuale potranno essere fondazioni, associazioni culturali o altri enti senza scopo di lucro che abbiano almeno due anni di esperienza – che dovrà essere documentata e certificata – nel settore della formazione e di educazione alla lettura. Gli enti non possono presentare più di un progetto, e non possono avere già in corso un progetto finanziato dall’edizione precedente del bando “Educare alla lettura”.

La scadenza del bando è fissata per il giorno 14 febbraio 2020 alle ore 18.00.

L’ammontare totale del finanziamento disponibile è pari a 330.ooo euro, mentre per ogni singolo progetto è possibile richiedere fino ad un massimo di 30.000 euro.

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Beneficiari di un progetto europeo

Fondi Europei – Chi sono i beneficiari di un progetto europeo? E i destinatari?

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Oggi parliamo di beneficiari di un progetto europeo. Saperli riconoscere ed individuare è molto importante sia nella stesura del progetto stesso che durante la sua implementazione. Cosa molto importante è anche non confonderli con il destinatario del progetto. Vediamo insieme di che cosa stiamo parlando.

I beneficiari di un progetto europeo possono sempre essere suddivisi in due categorie differenti: beneficiari diretti e beneficiari indiretti.

I beneficiari sono i soggetti, gli enti, che trarranno beneficio dalle attività del progetto e dal raggiungimento degli obiettivi che il progetto stesso prevede.

Sono dunque quei soggetti verso i quali le azioni e le attività del nostro progetto europeo sono mirate.

I beneficiari diretti sono coloro che ricevono dal progetto un beneficio diretto. Facciamo un esempio. Se l’obiettivo del nostro progetto è quello di contrastare il bullismo all’interno delle scuole, il beneficiario diretto del nostro progetto è la vittima di bullismo o la potenziale vittima.

I beneficiari indiretti invece, sono coloro che non beneficeranno in maniera diretta dai risultati del progetto, ma avranno comunque dei vantaggi dal raggiungimento del progetto. Nell’esempio che abbiamo preso in considerazione poco fa, i beneficiari indiretti possono essere le famiglie dei ragazzi vittime di bullismo, oppure la scuola, la comunità locale e tante altre realtà vicine ai beneficiari diretti.

È importante non confondere i beneficiari del progetto con i destinatari.

Chi sono infatti i destinatari di un progetto europeo?

I destinatari di un progetto europeo sono coloro i quali prendono parte alle attività del progetto, svolgono le azioni previste dal progetto, prendono parte ad un meeting e quant’altro. Spesso i destinatari sono infatti differenti rispetto ai beneficiari del progetto. Tornando all’esempio che abbiamo fatto fino ad ora, possiamo ipotizzare che il nostro progetto europeo preveda delle sessioni di formazione per degli insegnanti affinché siano poi in grado di contrastare il fenomeno del bullismo all’interno delle scuole. In questo caso i destinatari saranno dunque gli insegnanti perché saranno loro che svolgeranno le attività del progetto.

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L’analisi dei rischi dei progetti europei

[vc_row][vc_column][vc_column_text]In questo articolo vorrei affrontare uno degli aspetti che reputo molto importante durante la preparazione di un progetto.

Spesso viene sottovalutato, ma nella mia esperienza posso dire che, invece, si è rilevato molto utile sia per orientare meglio la redazione dell’idea progettuale ma anche per essere valutato positivamente in quanto ho prestato attenzione a questo elemento.

L’analisi dei rischi di progetto, o risk management, è il processo di identificazione, analisi e risposta a qualsiasi rischio che si presenti durante il ciclo di vita di un progetto.

Analizzare i rischi che possono celarsi dietro l’esecuzione di un progetto, prevederne i possibili ostacoli e avere con anticipo una visione delle soluzioni a tali eventi è sicuramente vitale per qualsiasi progetto. Serve dotare quest’ultimo degli elementi da utilizzare in caso di “condizioni critiche”, per poter nonostante esse raggiungere gli obiettivi prefissati.

Ma la gestione dei rischi non può e non deve essere solamente un’azione in risposta a qualcosa. Dovrebbe essere essa stessa parte del processo di pianificazione del progetto, nella sua fase valutativa.

Già durante la pianificazione del progetto, infatti, si dovrebbero valutare i potenziali rischi per lo stesso e, ovviamente, valutare le possibili soluzioni per gestirli.

Ma cosa si intende per rischio?

Un rischio è un qualsiasi evento che possa potenzialmente influire sulla tempistica, le prestazioni o il budget del progetto. I rischi sono considerati come potenzialità e, in un contesto di gestione del progetto, se diventano realtà, vengono classificati come “problemi”, che devono essere di conseguenza affrontati e risolti.

Quindi, la gestione del rischio è il processo di identificazione, categorizzazione, definizione delle priorità e pianificazione dei rischi prima che diventino problemi.

La gestione del rischio può essere gestita in maniera diversa a seconda del progetto e della sua portata.

Se si tratta di un progetto su vasta scala, per esempio, le strategie di gestione del rischio potrebbero includere una pianificazione dettagliata per ciascun rischio.

Questo al fine di garantire che siano messe in atto strategie di mitigazione in caso di problemi.

Per i progetti più piccoli, la gestione del rischio potrebbe significare un elenco semplice e prioritario di rischi di alta, media e bassa priorità.

Come identificare il rischio

Per cominciare, è fondamentale una definizione chiara e precisa di ciò che il progetto dovrà produrre, gli obiettivi ed i risultati finali. In questo modo i rischi possono essere identificati in ogni fase del progetto, anche con l’aiuto del team.

Alcuni project manager sviluppano liste di controllo del rischio basate sull’esperienza di progetti passati.

Un’esperienza pregressa del team, un’esperienza di progetto all’interno di un’organizzazione e la valutazione di esperti del settore possono essere risorse preziose per identificare potenziali rischi su un progetto.

Identificare le fonti di rischio per categoria è un possibile metodo per esplorare il potenziale rischio di un progetto.

Alcuni esempi di categorie per i potenziali rischi includono quanto segue:

  • Tecnologia;
  • Costi;
  • Tempistiche;
  • Clienti;
  • Contratti;
  • Situazione finanziaria;
  • Situazione politica;
  • Situazione ambientale;

Ogni rischio definito, dovrà poi essere inserito nel modello di monitoraggio del rischio e contrassegnato dalla relativa priorità.

Conseguentemente si dovrà creare un piano di rischio che riporti gli impatti sul progetto, sia negativi sia positivi, e le azioni da utilizzare ed attuare per gestire la problematica.

Nel contesto del risk management, è importante anche mantenere una comunicazione regolare con il team durante tutto il progetto. La trasparenza è fondamentale in modo che tutti sappiano quali sono gli elementi da tenere in considerazione per riconoscere e reagire ad un problema.

Valutazione del rischio

Dopo aver identificato i potenziali rischi, il project manager, con l’aiuto del team, valuta il rischio in base alla probabilità che si verifichi e alla perdita potenziale associata all’evento.

Non tutti i rischi sono uguali. Alcuni eventi di rischio hanno più probabilità di accadere rispetto ad altri, e anche il costo di un rischio può variare notevolmente.

Valutare quindi la probabilità che il rischio si presenti e le ripercussioni in concreto sul progetto, sono il passo successivo nell’analisi del rischio.

Avere dei criteri per determinare i rischi ad alto impatto può aiutare a restringere l’attenzione su alcuni rischi specifici e più critici per il progetto.

Ad esempio, supponiamo che venga stabilito che i rischi ad alto impatto siano quelli che potrebbero aumentare i costi del progetto del 5%. Solo alcuni potenziali eventi di rischio soddisfaranno questo criterio.

Questi sono quindi i potenziali eventi di rischio su cui il team di progetto dovrebbe concentrarsi nel creare un piano di mitigazione.

La probabilità e l’impatto del rischio sono entrambi classificati come alto, medio o basso.

Un piano di mitigazione del rischio riguarda normalmente gli eventi che hanno risultati elevati su entrambi i fattori.

Esiste una correlazione positiva tra il rischio del progetto e la complessità del progetto.

Nel caso di progetti altamente complessi, un esperto esterno può essere incluso nel processo di valutazione del rischio e il piano di valutazione del rischio può assumere un ruolo più prominente nel piano di esecuzione del progetto.

Piano di mitigazione del rischio

Dopo che il rischio è stato identificato e valutato, il project manager sviluppa un piano di mitigazione del rischio, un piano cioè per ridurre l’impatto di un evento imprevisto.

Si può attenuare il rischio nei seguenti modi:

  • Evitare del rischio: di solito comporta lo sviluppo di una strategia alternativa con una maggiore probabilità di successo, ma solitamente legata ad un costo più elevato;
  • Condivisione del rischio: comporta la collaborazione con gli altri stakeholders per condividere la responsabilità per le attività a rischio;
  • Riduzione del rischio: si tratta di un investimento per ridurre il rischio su un progetto. Ad esempio, affidarsi a consulenti che si occupino di svolgere le attività ad alto rischio;
  • Trasferimento del rischio: è un metodo di riduzione del rischio che sposta il rischio dal progetto ad un’altra parte. L’acquisto di un’assicurazione su determinati articoli è, ad esempio, un metodo di trasferimento del rischio. Il rischio viene infatti trasferito dal progetto alla compagnia assicurativa. In alcuni progetti, sopratutto quelli nazionali e regionali, viene richiesto all’ente applicante di sottoscrivere apposita fideiussione (bancaria o assicurativa) subito dopo la notifica di approvazione e prima dell’inizio della fase di implementazione del progetto.

Ciascuna di queste tecniche di mitigazione può essere uno strumento efficace per ridurre i rischi individuali ed il profilo di rischio generale del progetto.

Per quanto riguarda il project manager in particolare, occorre sottolineare che non tutti conducono una valutazione formale del rischio sul progetto. La mancanza di strumenti formali di gestione del rischio è stata vista anche come un ostacolo all’attuazione di un piano di gestione dei rischi. Inoltre, la personalità e lo stile di gestione del project manager rendono differente l’approccio nei confronti dei rischi. Alcuni project manager sono più proattivi e svilupperanno programmi di gestione del rischio elaborati per i loro progetti. Altri project manager sono reattivi e sono più fiduciosi nella loro capacità di gestire eventi imprevisti quando si verificano. Altri invece sono avversi al rischio e preferiscono essere ottimisti e non considerare rischi o evitare di correre rischi quando possibile.

Qualunque sia il caso, la capacità di analizzare con precisione i rischi di un progetto deve rientrare nelle competenze e nelle task di un project manager. In qualsiasi progetto, una corretta valutazione dei rischi diventa fondamentale per un piano di successo.

Anche l’analisi dei rischi viene spesso richiesta, già nel formulario, in sede di redazione del progetto e serve proprio a “valutare” se l’ente proponente (e il suo team) sono consapevoli della complessità di gestione di un ciclo progettuale e sono a conoscenza delle possibili fonti di criticità e pericolo che potrebbero influenzare negativamente l’andamento del progetto.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_resolution=”1280″ screen_wide_spacer_size=”30″ screen_normal_resolution=”1024″ screen_tablet_resolution=”800″ screen_mobile_resolution=”480″ screen_mobile_spacer_size=”30″][dfd_button button_text=”Scopri i nostri corsi di formazione” buttom_link_src=”url:http%3A%2F%2Fwww.mattiaditommaso.it%2Fcorsi|||” module_animation=”transition.slideLeftIn” background=”#1e242a” hover_background=”#235eff” border=”border-style:solid;|border-width:2px;border-radius:0px;|border-color:#ffffff;” hover_border=”border-style:solid;|border-width:2px;border-radius:0px;|border-color:#ffffff;” style=”style_4″ box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)” hover_box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)” title_font_options=”line_height:49″ hover_style_heading=””][/vc_column][/vc_row]

Europrogettazione: i consigli di Mattia Di Tommaso

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Uno dei consigli che diamo sempre durante i nostri corsi e che teniamo a mente quando ci approcciamo alla scrittura di un progetto europeo, è quello di non avere progetti troppo ambiziosi. Che cosa significa questo?

Significa che è certamente nobile poter auspicare e progettare la pace nel mondo, o l’eliminazione definitiva del bullismo in tutte le scuole, o ricercare l’integrazione di tutti coloro che vivono in luoghi che non sono il loro luogo di origine..ma siamo davvero sicuri di essere in grado di raggiungere quell’obiettivo? Siamo sicuri di avere le risorse per poterlo fare? Siamo sicuri che siano degli obiettivi realmente raggiungibili tramite un singolo progetto europeo?

Tutte questo sono le domande che dobbiamo porci nel momento in cui andiamo ad individuare gli obiettivi del nostro progetto europeo – cosa che, come oramai sapremo bene, deve seguire una ben dettagliata e precisa analisi del problemi.

Certamente gli esempi che abbiamo fatto in precedenza sono di nobile spessore, e non è detto che dobbiamo abbandonarli del tutto, ma quantomeno, se desideriamo raggiungere l’obiettivo in questione, si può pensare di ridimensionarlo. Ad esempio, invece di scrivere che desideriamo eliminare definitivamente il fenomeno del bullismo nel mondo- cosa molto complessa – possiamo dire che desideriamo diminuirlo in un dato territorio. Chiaramente è diverso pensare di limitare un fenomeno in un luogo limitato, invece che pensare di eliminarlo del tutto in un territorio troppo vasto.

Anche pensare a tutto ciò, è uno dei vari compiti dell’esperto in europrogettazione.

 

 

 

 

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Opportunità per le no profit: Google e servizi

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L’opportunità di cui parliamo oggi è offerta da Google. Google per il No profit mette a disposizione di enti no profit appunto, delle funzionalità specifiche di Google che in altri casi sarebbero invece a pagamento. Di quali funzionalità e prodotti parliamo?

  • Google Ad Grants
  • G Suite per il no profit
  • Accesso a Youtube di livello Premium
  • Google Heart e Google Maps

Chi può presentare la domanda?

Gli enti che possono presentare la domanda devono essere: le organizzazioni no profit, religiose o no, che agiscono per scopi di pubblica utilità; le fondazioni, le associazioni e le cooperative che si sono registrate come ONLUS e le ONG (organizzazioni non governative) internazionali che devono essersi registrate al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Come si può presentare la domanda?

E’ necessario che l’ente che desidera presentare la propria domanda si registri online su TechSoup, al fine di validare i requisiti di idoneità dell’ente proponente. Dopo che questi requisiti saranno stati riconosciuti ed approvati sarà possibile mandare, sempre in maniera telematica, la propria richiesta.

Quando scade la possibilità di fare richiesta?

Non c’è scadenza per questo tipo di domande.

Per qualunque dubbio è bene consultare il sito di Google che si occupa in maniera specifica di questi servizi per il no profit.

 

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EUROPROGETTAZIONE: Breve guida sull’obiettivo di un progetto europeo

[vc_row][vc_column][vc_column_text]Abbiamo creato una breve guida che spieghi che cos’è l’obiettivo di un progetto europeo, come è possibile individuarlo all’interno del nostro contesto di azione e quali sono le sue principali caratteristiche.

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_button button_text=”SCARICA LA GUIDA ” buttom_link_src=”url:http%3A%2F%2Fwww.mattiaditommaso.it%2Fwp-content%2Fuploads%2F2019%2F12%2FGUIDA-OBIETTIVO-DI-UN-PROGETTO-EUROPEO.pdf|||” style=”style_1″ box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)” hover_box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)”][/vc_column][/vc_row]

FONDI EUROPEI: IL PROGRAMMA JUSTICE

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Come sappiamo la Commissione Europea ha vari programmi di finanziamento, differenti per caratteristiche e settore d’azione. Il programma di finanziamento europeo di cui parliamo in questo articolo è il programma Justice. Questo programma ha come obiettivo quello di sviluppare i sistemi giuridici al fine di garantire un’efficiente collaborazione nel settore penale e civile e di migliorare il ricorso agli strumenti giuridici negli stati membri.

I settori di azione del programma Justice sono dunque i seguenti: pubbliche amministrazioni, educazione, formazione continua, giustizia e sicurezza.

Il budget totale che è stato stanziato per questo programma è pari a 378 miliardi di euro.

Chi sono gli enti che possono richiedere i fondi europei provenienti da questo programma?

Le amministrazioni statali, le autorità regionali e locali, le imprese, le PMI, le università, i centri di ricerca, i centri di formazione, le scuole superiori, le associazioni, le camere di commmercio, le ONG, le organizzazioni internazionali.

Quali sono le priorità del programma Justice?

  • Cooperazione giudiziaria in materia civile e penale
  • Formazione giudiziaria
  • Accesso effettivo alla giustizia in Europa, compresi i diritti delle vittime di reato e i diritti procedurali nei procedimenti penali
  • Iniziative di politiche antidroga (cooperazione giudiziaria e aspetti di prevenzione alla criminalità)

 

[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_button button_text=”SCOPRI I NOSTRI PERCORSI FORMATIVI” buttom_link_src=”url:http%3A%2F%2Fwww.mattiaditommaso.it%2Fcorsi-online%2F|||” style=”style_1″ box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)” hover_box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)”][/vc_column][/vc_row]

Racconta un Progetto: QUANTA STRADA RAGAZZE

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Il progetto di cui parliamo oggi è Quanta Strada Ragazze. Questo progetto, degli enti ECA Onlus e SOS Diritti e Legalità, è stato finanziato da Roma Capitale e scritto dal nostro docente Mattia Di Tommaso.

L’obiettivo del progetto è quello di promuovere i diritti delle donne, delle ragazze e dell’uguaglianza di genere.

Si sono svolte a Roma, nel quartiere di Tor Bella Monaca, tre giornate di incontro – 25, 26 e 27 novembre 2019 – con i giovani studenti di classi elementari e medie. Durante questi incontri i partecipanti hanno potuto conoscere tutta la strada fatta dalle donne nell’ambito del riconoscimento dei propri diritti, lottando contro ogni discriminazione.

 [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_button button_text=”QUANTA STRADA RAGAZZE” buttom_link_src=”url:https%3A%2F%2Fwww.ecaonlus.org%2Fquanta_strada.html|||” style=”style_1″ box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)” hover_box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)”][/vc_column][/vc_row]

Europrogettazione: quali vantaggi per le associazioni?

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Oggi andiamo a vedere insieme in che modo degli esperti di europrogettazione possano essere fondamentali all’interno di un’associazione. Parliamo di associazioni in quanto la maggior parte dei fondi europei sono destinati agli enti no-profit, dunque le associazioni sono fra gli enti che possono ricevere finanziamenti dalla Commissione Europea.

Vincere un progetto europeo per un’associazione può significare molte cose. La prima è certamente la possibilità di far crescere il proprio staff e di ampliare le sue competenze. Infatti mettersi alla prova nell’organizzazione di eventi internazionali, di comunicazioni con altri paesi della Comunità Europea, è una grande possibilità di crescita sia personale che collettiva per tutte la realtà associativa. Non tutte le associazioni infatti sono abituate ad interfacciarsi con grandi realtà.

Un’altra grande opportunità di crescita si lega infatti a questo. Entrare a far parte di un network più ampio, internazionale, può dare all’associazione in questione una visibilità maggiore. Entrare in un circuito di possibilità e di crescita può far diventare l’associazione anche più organizzata, più precisa nella sua contabilità, nel managent, nella gestione delle risorse umane.

Consideriamo infatti l’internazionalizzazione di un’associazione un punto di forza da tutti i punti di vista. Ci sono a questo punto due possibilità che possono essere prese in considerazione: o formare il proprio staff – o parte di esso – tramite dei corsi di europrogettazione, oppure rivolgersi a dei professionisti del settore. Questa scelta dipende chiaramente dalle situazioni, da quante persone attivamente lavorano all’interno dell’associazione, dalle competenze dello staff, dalle possibilità economica che essa ha.

Noi crediamo che sia fondamentale per ogni associazione avere al suo interno un reparto dedicato esclusivamente alla ricerca di bandi e fondi europei e quindi all’europrogettazione. 

 [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_button button_text=”SCOPRI COME FORMARE IL TUO STAFF” buttom_link_src=”url:http%3A%2F%2Fwww.mattiaditommaso.it%2Fformazione-staff-associazioni%2F|||” style=”style_1″ box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)” hover_box_shadow=”box_shadow_enable:disable|shadow_horizontal:0|shadow_vertical:15|shadow_blur:50|shadow_spread:0|box_shadow_color:rgba(0%2C0%2C0%2C0.35)”][/vc_column][/vc_row]

Europrogettazione: che cos’è l’obiettivo di un progetto europeo?

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Un’altra delle fasi fondamentali del lavoro di europrogettazione è quella che segue la fase dell’analisi dei problemi. Stiamo parlando della ricerca degli obiettivi del progetto. Ovviamente, se è stata fatta una buona analisi dei problemi, sarà semplice individuare gli obiettivi.

Ad esempio se abbiamo riscontrato che il problema del nostro territorio è la presenza della discriminazione nei confronti di una data fascia di persone, l’obiettivo del nostro progetto dovrebbe essere quello di diminuire questa discriminazione in quel settore. Per concretizzare possiamo dunque dire che l’obiettivo generale del nostro progetto europeo può essere la conversione in positivo del problema riscontrato. 

 

Europrogettazione: l'obiettivo di un progetto europeo

 

Perché abbiamo parlato di obiettivo generale? Perché durante la fase di europrogettazione si possono individuare due tipologie di obiettivi: quelli generali e quelli specifici. Non sarà dunque difficile comprendere che gli obiettivi specifici dovranno essere funzionali per il raggiungimento di quello generale.

Ovvero: come raggiungo l’obiettivo generale? Con il raggiungimento degli obiettivi specifici. Come raggiungo gli obiettivi specifici del mio progetto europeo?

Questa fase richiede molta attenzione nel momento della scrittura sul formulario. Ciò perché chiaramente spiegare come e con quali mezzi si ha intenzione di raggiungere un determinato obiettivo, può far comprendere ai valutatori in questione quanto e come noi siamo competenti nel settore da noi scelto, quanto possiamo davvero raggiungere un obiettivo.

Dobbiamo fare molta attenzione a scegliere gli obiettivi del nostro progetto europeo, evitando di lasciarci trasportare troppo dall’ambizione di portare la pace nel mondo. L’obiettivo deve essere realizzabile e dimostrabile, quindi è importante essere molto concreti nella scelta degli obiettivi e trovare un modo per raggiungerli che possa essere, se possibile, anche replicabile. L’europrogettazione si basa sulle piccole cose.

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